Diario americano tra hotel, lodge, b&b made in Usa. Prima puntata

Diario americano tra hotel, lodge, b&b made in Usa. Prima puntata
di Marco Berchi
6 Minuti di Lettura
Lunedì 22 Luglio 2013, 18:19 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 18:04

Un tour di gruppo o individuale. Un viaggio di lavoro per un congresso o un lungo fly & drive organizzato su internet con gli amici o con la famiglia. Sono poche le destinazioni che, come gli Stati Uniti, possono essere percorse in tanti modi diversi. E diversi, diversissimi sono anche gli hotel, i lodge, i motel, insomma le strutture ricettive in cui ci si imbatte. Ne ho avuto un’ulteriore conferma nel corso di un recente viaggio durato quasi tre settimane e da cui è già nato un primo reportage sulle pagine del Messaggero. Un viaggio assolutamente non emblematico — l’America è troppo grande — che con un itinerario circolare ha fatto perno su Minneapolis. Ho scelto la metropoli del Minnesota per quattro motivi: è una meta insolita per i turisti; è a mezza via (anche come durata del volo) tra le orientali Boston e New York e le occidentali San Francisco e Los Angeles; è una buona «porta» per la porzione settentrionale delle Montagne Rocciose, per i loro parchi e per le Grandi Pianure del Nord; è servita da un nuovo volo diretto Air France (www.airfrance.it) da Parigi, che offre ottime combinazioni per i viaggiatori provenienti dal nostro Paese.

Il mio itinerario? Dopo Bloomington, Minneapolis e la gemella Saint Paul sono volato a Las Vegas per una fiera-congresso; di qui a Denver e dalla capitale del Colorado, in auto, ho risalito parte del Wyoming per poi girare a est nel South Dakota e tornare a Bloomington facendo tappa, di seguito, a Cheyenne, Devil’s Tower, Deadwood, Hill City, nel Custer State Park, a Mitchell e a Sioux Falls.

Sistemando gli appunti di viaggio, mi sono accorto di aver toccato quasi tutte se non tutte le tipologie di alberghi. Di qui questa carrellata che potrà essere utile sia a chi scenderà negli stessi hotel e lodge sia a chi vuol farsi un’idea degli alberghi negli Usa. Non seguirò un criterio cronologico nelle due puntate di questa rassegna. Meglio offrire ogni volta un mix di strutture diverse per tipologia e qualità. Non indico i prezzi perché sono sempre estremamente variabili per stagioni, sistemazioni e durate dei soggiorni: sui siti web, sempre molto chiari, potrete facilmente farvi un’idea. E se vorrete commentare o chiedere qualche «dritta», sono a vostra disposizione.

W MINNEAPOLIS – THE FOSHAY Inserito in uno storico grattacielo con museo e vista panoramica all’ultimo piano, fa parte del gruppo Starwood. Comodissimo per visitare la città, di buon tono, immola sull’altare della filosofia (?) cool la mania delle luci catacombali nella lobby e soprattutto negli ascensori. I clienti si genuflettono per leggere i numeri dei piani sui tasti e si fanno luce con gli smartphone. Ottima la stanza con ampia cassaforte (ci sta il laptop); wifi a pagamento salvo che in alcune formule. L’annesso ristorante Manny’s ha una sala di classe e silenziosa e un bar in cui si serve lo stesso menu ma con contorno di frastuono che impone a clienti e camerieri il linguaggio dei gesti. Ottime le enormi e gustosissime chips fritte al momento.

W MINNEAPOLIS – THE FOSHAY

821 Marquette Avenue, Minneapolis

www.starwoodhotels.com/whotels/index.html

LAS VEGAS HOTEL Si inizia subito male, con la receptionist che non ti guarda neppure in faccia e ti dice che la camera non è pronta, ripassi tra un’ora e avanti il prossimo. Solo che di camere ce ne sono almeno un migliaio, non hai esigenze particolari, la tua è prenotata per un congresso da almeno un mese e sono già le 14,30. Niente da fare. Alle 15,30 finirò, troppo stanco per protestare, in una stanza per fumatori e mi ritroverò a tamponare con gli asciugamani le fessure sotto la porta comunicante (chiusa) con la stanza a fianco dove bivacca anche di giorno un fumatore di sigari. Unici vantaggi dell’albergone: essere quasi direttamente collegato al centro congressi e a una stazione di Monorail, la monorotaia di Las Vegas, il che visti i 43 gradi fissi è un gran bene. Per il resto, l’hotel assomiglia in tutto e per tutto ai grassi e imbolsiti pensionati che si aggirano tra le slot e le roulette: wifi a pagamento e carissimo, moquette imbarazzante, non parliamo delle tende, insalata caesar direttamente dal frigo e dal cellophane, qualche cameriere che, consapevole, sorride e si sottrae così al decadimento generale. Notati calici di champagne reduci dal servizio in camera che restano per terra nei corridoi e che dopo 24 ore sembrano chiederti per favore portami via tu.

LAS VEGAS HOTEL & CASINO – LVH

3000 Paradise Road. Las Vegas

www.thelvh.com

NAGLE WARREN MANSION Il più ricco droghiere del Wyoming di fine ‘800 e un potente senatore Warren sono tra i predecessori di Jim Osterfoss nella proprietà di questa mansion a Cheyenne, cittadina famosa per i rodeo e per la ferrovia verso l’ovest. Jim l’ha acquistata nel ’97 trasformandola in un b&b in cui tiene ad accogliervi personalmente. Pianoforte, specchi, libri, scalone in legno, porcellane per la colazione, un delizioso giardino e una mini-piscina danno il tono di una casa di campagna in cui non manca un grosso e discretissimo gattone. La camera ha tutti i confort ma non li fa vedere, preferendo mostrare foto e soprammobili d’epoca. Climatizzata, con dotazione completa di amenities per il bagno, c’è persino la manina contro il prurito alla schiena. Wifi (finalmente!) gratuito. Un gioiello giustamente osannato dalla clientela internazionale con frasi commosse sul libro degli ospiti. Bravo Jim.

NAGLE WARREN MANSION B&B

222 East 17th Street, Cheyenne WY

www.naglewarrenmansion.com

DEADWOOD MOUNTAIN GRAND Non si può dire che Deadwood sia un posto spettacolare. Dà l’impressione di vivacchiare un po’ infossata e autistica con i suoi casino tristanzuoli, confidando nella sua posizione strategica per i parchi della regione. Idem per l’hotel: superata l’orribile zona delle slot e delle roulette, la struttura prende quota — nel senso proprio dei piani alti — e offre un buon confort per una notte di passaggio. Comodo il parcheggio proprio di fronte. Resta l’impressione di stranezza per un edificio appoggiato alla montagna che agli occhi europei assomiglia un po’ a un granaio gigante e un po’ alla stazione di una cabinovia. Buono il wifi.

DEADWOOD MOUNTAIN GRAND

1906 Deadwood Mountain Drive

Deadwood SD

www.deadwoodmountaingrand.com

BEST WESTERN GOLDEN SPIKE INN & SUITES I motel americani li abbiamo visti tutti nei film. Questo Best Western è molto più di un motel — più edifici, più piani, ristorante, ampia piscina — ma del motel ha la caratteristica di essere direttamente sullo stradone che esce da Hill City — che a sua volta “è” due file di case lungo lo stradone — e di essere tutto accoccolato attorno a un grande parcheggio. D’altra parte, qui come in quasi tutti gli Usa non ci si arriva che in auto. Stanza enorme, anzi suite, con cucina, frigo e microonde, due televisori. Il tutto un po’ vecchiotto e con immancabile moquette americana alta due dita, sulla quale prima o poi mi deciderò a scrivere un trattato. Personale veloce e gentile, wifi potente e gratuito, uno scialbo negozio di souvenir (ma a cosa serve, dato che il paese ne è pieno?) intristisce la piccola lobby. Colazione dalle ore 6, l’ideale per chi viaggia.

BEST WESTERN GOLDEN SPIKE INN & SUITES

601 Main Street

Hill City SD

www.bestwesterngoldenspike.com

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