Willy Monteiro, appello bis per i Bianchi. Il sindaco Alfieri: «Si faccia vera giustizia»

Sono state dichiarate definitive le condanne a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli

Willy Monteiro
di Annalisa Maggi
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Giovedì 11 Aprile 2024, 07:47

Ogni volta che la cronaca processuale restituisce un solo frammento della sofferenza fisica subita la notte del 6 settembre 2020 dal 21enne Willy Monteiro Duarte a Colleferro dove è morto sotto i colpi brutalmente inferti dai fratelli Marco e Gabriele Bianchi mentre erano con gli altri due aggressori, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, nella comunità palianese si riapre una ferita che non si è ancora rimarginata.

LA PRONUNCIA

E’ accaduto anche stavolta, in seguito al pronunciamento della prima sezione penale della Corte di Cassazione. Con la sentenza pronunciata martedì scorso, sono state dichiarate definitive le condanne a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli, mentre è stata annullata con rinvio, ma limitatamente alla concessione delle attenuanti generiche sui fratelli Bianchi, la sentenza della corte d'assise d'Appello di Roma che li ha condannati a 24 anni. Quanto all'accertamento della responsabilità penale dei quattro imputati, invece, la sentenza di assise d'appello è stata confermata.

LA MADRE

Alle parole della madre di Willy, Lucia Duarte, che ha sottolineato di non aver ancora visto «alcun segno di pentimento, da parte di questi ragazzi, che dimostri che hanno capito il male che hanno fatto a mio figlio», gli fanno eco quelle del sindaco di Paliano che, fin dal giorno della barbara uccisione, non ha mai fatto mancare il sostegno del Comune di Paliano alla famiglia Monteiro Duarte: «La Cassazione accoglie il ricorso della procura generale contro il riconoscimento delle attenuanti che aveva permesso ai fratelli Bianchi di passare dall’ergastolo in primo grado a 24 anni di condanna in secondo grado – scrive Alfieri - e rimanda la sentenza definitiva a un nuovo processo d’appello. Riconosciuta per tutti gli imputati la responsabilità penale per omicidio volontario. I due assassini ora rischiano nuovamente l'ergastolo deciso nella sentenza di primo grado.

Ora la Corte d’appello, nel nuovo processo, faccia quello che chiediamo da sempre come Comunità: vera giustizia».

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