«Non ne possiamo più di vivere così, in una gabbia, privati della libertà. È un incubo costante». Una famiglia di Sora da anni è vittima di una gravissima vicenda giudiziaria ed umana, che li vede costretti a patire atti persecutori, ingiurie, diffamazioni e molestie commessi da alcuni parenti che vivono accanto alla loro abitazione. Segregati in casa, fotografati, registrati, disturbati con rumori insopportabili sono solo alcuni dei comportamenti perpetrati da questi parenti di fede religiosa diversa, aspetto questo alla base dei problemi.
«Questo non è vivere» - afferma la mamma. «Reclamiamo la nostra libertà, la nostra dignità e diritti che sono riconosciuti ad ogni persona.
A nulla sono serviti un ammonimento del Questore ed il divieto di avvicinamento alle persone offese violato più è più volte. Il comportamento continua a provocare, oltre ad un intollerabile turbamento della quiete della famiglia, assistita dall’avvocato Massimiliano Contucci, anche una lesione della integrità psico-fisica della madre, già fortemente afflitta da diverse problematiche di salute, e delle figlie. Il pediatra tempo fa certificò per una delle due ragazzine la sussistenza di «gravi disturbi del comportamento caratterizzati da stato ansioso con attacchi di panico, incubi notturni ed atteggiamento isolazionistico che la porta ad una cattiva relazione con gli altri», consigliando «oltre ad una visita specialistica neuropsichiatrica, un allontanamento dal luogo dove attualmente vive».
LA SENTENZA
Ingiurie, minacce di vario genere, atti persecutori con l’appostamento nei luoghi frequentati, persino a scuola, nei supermercati, con prevaricazioni perpetrate anche mediante immissioni rumorose con una sega a nastro, una motosega, frullino ed altri strumenti che generano forti rumori. Più volte si è cercato un dialogo per trovare una soluzione ma ne sono derivate solo minacce ed insulti. La storia di questa famiglia è finita al centro di un libro “Stalking, storia di un crimine ordinario“ di Antonio Russo. Nonostante una condanna nel 2019 ed altri provvedimenti le molestie continuano. È pertanto indispensabile un intervento concreto delle autorità preposte per mettere finalmente un punto ad una vicenda che ha dell’incredibile.