Musica/Il mondo femminile
rivisitato dal maestro Jacoucci

Musica/Il mondo femminile rivisitato dal maestro Jacoucci
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Mercoledì 5 Giugno 2019, 22:23
«Femmes»: l’universo donna è il protagonista del concerto di domani, giovedì, nella Saletta di via Matteotti a Frosinone (ore 18). Spettacolo con Emanuela Martelli (soprano), Virginia Cortese (voce narrante) e un duo di grande prestigio: Pietro Liberati e Gerardo Jacoucci al piano. Pietro Liberati insegna da 41 anni al Conservatorio di Frosinone dove è nata (alla fine degli anni ’70) l’amicizia e – successivamente - la collaborazione con il maestro 
Gerardo Jacoucci, grande jazzista internazionale. «A gennaio – spiega Liberati - Emanuela Martelli chiese a 
Jacoucci di elaborare dei brani per lei. E così è nato un Cd di canzoni famose, per le quali Jacoucci ha scritto gli arrangiamenti. Il risultato è una collana di canzoni liriche con armonie jazz». Dunque, un lavoro di altissima qualità, dove la lunga esperienza di due grandi professionisti, come Liberati e Jacoucci, si fonde in una rara euritmia. Con questo lavoro, quindi, torna sulla scena il maestro Gerardo Jacoucci, 84 anni, fondatore (insieme a Daniele Paris) della prima cattedra di Jazz in Italia. «Era il 1976 – ricorda Jacoucci – e il maestro Paris (fondatore del Conservatorio) mi disse, in stretto dialetto ciociaro: “Ma possibile che tu, che hai studiato al Berklee College di Boston, non riesci a far niente per noi?” E così pensammo subito al Jazz e mettemmo in piedi una grande operazione. Subito – prosegue - raccogliemmo 500 firme (200 nel Conservatorio, 200 all’esterno) e, con un dettagliato programma, presentammo al Ministero della Pubblica Istruzione questo nostro Progetto. Piacque al punto che subito dopo venne autorizzato. Era il primo corso di Jazz in Italia. Ovviamente i “puristi” gridarono allo scandalo: “Ma come? Il Jazz, la musica dei neri, a Frosinone…?” Così come gridarono allo scandalo quando Paris ebbe la geniale intuizione di aprire il primo corso di musica elettronica (oggi il più gettonato al Conservatorio)». «Il primo anno – prosegue Jacoucci – ebbi 20 studenti, poi, anno dopo anno, il corso è sempre cresciuto. Infine, nel 1992 io, insieme a Giorgio Gaslini ed Ettore Ballotta venni convocato dal Ministero a Venezia dove, riconoscendo l’opera svolta a Frosinone, fu stilato il programma di Jazz che ancora oggi è valido per tutti i Conservatori d’Italia. Da allora la musica jazz è riconosciuta come cattedra triennale con diploma finale». E proprio nei primi anni del Corso di Jazz il prof. Jacoucci ebbe come allievo un ragazzo eccezionale. «Sì, era Danilo Rea, uno dei miei primi allievi. Capii subito che aveva una marcia in più. Andava avanti a velocità strepitosa, e, seppur giovanissimo, lo chiamavano da tutta Italia per i concerti. In poco tempo i suoi impegni divennero così tanti che lasciò il mio corso. Era di una bravura strepitosa e, ancora oggi, è un vanto per tutto il Conservatorio». Ma oltre alla didattica, il maestro Jacoucci, nonostante l’età e la barba bianca, ancora oggi coltiva la sua passione jazzistica nel suo studio nel cuore del Centro storico di Frosinone. Sotto l’Arco. E lì conserva un altro riconoscimento importante, la cittadinanza onoraria concessagli (cosa rarissima) dal Comune di New Orleans. «Sì – racconta – è stato un riconoscimento guadagnato sul campo. E mi spiego. Io dirigevo un corso di Gospel, ma per capire se stavo lavorando correttamente, feci quello che fanno i giovani di oggi che vanno all’estero per imparare una lingua. E così preparai le valigie e partii per le chiese battiste di New Orleans. Per 4 anni, due mesi all’anno, mi trasferivo lì dove presto conobbi e collaborai con tutti i musicisti della Città. Furono loro a proporre il mio nome al Comune che, per i meriti e le qualità, mi concesse la Cittadinanza Onoraria»
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