Morto dopo la somministrazione di un antibiotico, caso riaperto a Cassino

Morto dopo la somministrazione di un antibiotico, caso riaperto a Cassino
di Vincenzo Caramadre
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Sabato 22 Aprile 2023, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 15:34

 Morto dopo l'iniezione di antibiotico: il Gip ordina nuove indagini. Resta un decesso da chiarire quello di Gregorio Tedeschi, il muratore di 57 anni, che a fine 2018 dopo aver assunto un farmaco per combattere un'influenza era stato stroncato da una crisi respiratoria. Nei mesi scorsi la procura di Cassino, alla quale si erano rivolti i familiari, dopo aver espletato una serie di indagini aveva avanzato la richiesta di archiviazione. Non erano emerse responsabilità penali nei confronti delle persone coinvolte. Il decesso era stato ricondotto ad un «evento imprevedibile». Una decisione che non era stata condivisa dai familiari del muratore che e tramite il loro legale, l'avvocato Giuseppe Marino, si sono, formalmente, opposti. Nelle scorse settimane c'è stata l'udienza di discussione al termine della quale il magistrato si è riservata la decisione.
Decisione che è arrivata nelle scorse ore con l'accoglimento dell'opposizione all'archiviazione. Ciò vuol dire che ora la procura dovrà espletare nuove e mirati accertamenti sulla scorsa delle indicazioni arrivate dal Gip. Gli inquirenti, in particolare, dovranno soffermarsi su tutti gli aspetti legati alla prescrizione del farmaco: se era confacente e necessario alla diagnosi espletata dal medico di famiglia. Sotto la lente anche i soccorsi prestati all'uomo subito dopo lo choc anafilattico, per valutare, dunque, l'intervento del personale sanitario intervenuto. Per arrivare al quadro completo, indicato dal Gip, la procura dovrà avviare una nuova consulenza di medicina legale in contraddittorio.

La mattina del 3 dicembre 2018 l'uomo, che era residente in località Sant'Antonino a Cassino, inizia ad accusare malanni di stagione: tosse, raffreddore a acciacchi vari. Forse uno stato influenzale. Per questo decide di rivolgersi al proprio medico il quale, dopo una visita, gli prescrive un antibiotico. L'uomo va in farmacia e una volta tornato a casa si fa iniettare, da un conoscente, la fiale di antibiotico, ma poco dopo accusa un malore. I familiari allertano il 118, ma, quando il personale dell'Ares arriva a casa del 57enne, già non c'era più nulla da fare. I parenti sin da subito decidono di dare input alla procura per l'accertamento delle cause di morte e le eventuali responsabilità di terzi. Le indagini svolte dalla procura, con l'ausilio di un consulente, si sono concluse con la richiesta di archiviazione, ma la famiglia non si è arresa e nelle scorse ore c'è stata riapertura del caso.
 

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