Dopo la mazzata della Sla, la beffa dell’Inps. Che gli chiede indietro 1500 euro per un ricovero al Gemelli, risalente a due anni fa, durato 29 giorni. E’ la storia di Lorenzo, un 46enne di Anagni malato da tre anni di Sla. Che come detto, oltre che combattere con coraggio contro la malattia, da qualche giorno deve anche vedersela contro la burocrazia che gli chiede indietro i soldi dell'indennità di "accompagno", poiché in quel periodo era ricoverato e non ne avrebbe diritto.
La storia di Lorenzo
A raccontare la sua storia è stata la mamma, la signora Evelina Arduini, che abita con lui a Porciano, una contrada al confine tra Anagni e Ferentino. «Lorenzo è un ragazzo buono - ha detto la signora - che fino a qualche anno fa era felice e contento e lavorava come calzolaio in un negozio al centro di Anagni». Tre anni fa la diagnosi infausta. «La Sla lo ha costretto a cambiare completamente la sua esistenza.
Dopo i 29 giorni in ospedale, Lorenzo era tornato a casa con la sua famiglia. Ma ieri, dopo oltre due anni, l'amara sorpresa. L'Inps che gli ha chiesto indietro i 1500 euro per la permanenza di 29 giorni all'interno del Gemelli. «E’ una situazione che non possiamo sopportare - ha detto la mamma - è vero che Lorenzo è rimasto tanto tempo in ospedale; ma è vero anche che in tutti quei giorni è stato sempre assistito dalla moglie». Una situazione drammatica, nella quale si inserisce un altro dramma; Lorenzo e la moglie hanno una figlia che è stata operata tempo fa di cuore. La mamma, la signora Evelina, ha reagito con grande dignità; «ci batteremo per Lorenzo- ha detto- perché davvero non merita quello che gli è successo».