Frosinone, il "Matusa" diventa il parco dell'arte: donate altre quattro sculture

Frosinone, il "Matusa" diventa il parco dell'arte: donate altre quattro sculture
di Stefano De Angelis
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 09:07 - Ultimo aggiornamento: 09:34

 

Un palcoscenico della creatività. A Frosinone quello che una volta era il glorioso stadio comunale, in pieno centro, si arricchisce di nuove sculture e diventa una sorta di museo a cielo aperto.
Oggi, infatti, alle 12, sarà inaugurato il "Parco dell'arte al Matusa": saranno presentati i lavori di Enrico Roberti, Leonardo Antonucci, Luciano Sarracino e Pierluigi Proietti. Alla cerimonia, oltre a diversi rappresentanti dell'amministrazione comunale, prenderanno parte anche il sindaco Riccardo Mastrangeli e il deputato Nicola Ottaviani, ex primo cittadino che, nella seconda legislatura, ha dato vita alla trasformazione del fortino giallazzurro in area verde pubblica, uno spazio urbano di circa due ettari, lasciando la storica tribuna centrale coperta a fungere da anfiteatro per spettacoli e manifestazioni.
Le quattro opere vanno ad aggiungersi alle due, svelate al pubblico nel novembre 2020, che fanno bella mostra di sé all'ingresso del parco: una è la statua di bronzo che raffigura Camilla, regina dei Volsci, realizzata da Elena Sevi che l'ha immaginata come un reperto archeologico trovato nei dintorni del fiume Amaseno; l'altra porta il nome "Viola", simbolo delle vittime delle marocchinate, che ha preso forma quattro anni fa grazie a Cecilia e Veronica Caponera, Sara Carbone, Valentina Coccarelli, Giulia Iacovacci, Alice Napoli e Michela Reali, allora alunne del Liceo artistico del capoluogo, sotto la guida della professoressa-artista Giusy Milone. Nata come mezzobusto di creta, è stata poi fusa in bronzo dal critico d'arte Alfio Borghese.

LE NUOVE OPERE

Le nuove sculture, sia di stile figurativo sia astratte, vanno ulteriormente a impreziosire la mostra artistica permanente in uno dei luoghi simbolo del capoluogo.

Una è intitolata "Il calciatore", è di acciaio, anno 2022: porta la firma dell'artista Pierluigi Proietti, che "torna al tema originario del Matusa, proponendo una doppia immagine di quelli che sono stati i primi protagonisti a vivere il campo verde del vecchio stadio di Frosinone". Al centro svetta, geometricamente, "L'espressione del libero arbitrio", di ferro, concepita e tradotta in realtà nel 2021 da Enrico Roberti: è stata esposta anche alla Biennale d'arte contemporanea del 2023 ad Anagni. Sul lato sinistro, all'ingresso del Matusa, spicca "La chiave", di bronzo (2016), di Luciano Sarracino, che "propone un elemento importante della sua ricerca portata avanti anche con una scultura installata all'ospedale di Frosinone". Accanto campeggia "Immutabili legami", una creazione in marmo di Carrara, del 2023, di Leonardo Antonucci, che contribuisce "a ribadire l'importanza della figura geometrica nella nuova tendenza dell'arte internazionale".

Le opere sono state donate dagli autori e sistemate sui basamenti a cura di Borghese, presidente della Biennale d'arte contemporanea. I lavori sono stati diretti dall'architetto Bruno Sacchetti. Stamane, dunque, il vernissage nel parco Matusa.

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