«Io insultato per il colore della pelle», il caso a un torneo di calcio a Boville

«Io insultato per il colore della pelle», il caso a un torneo di calcio a Boville
di Marina Mingarelli
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Lunedì 17 Luglio 2023, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 10:24

 

Insulti razzisti dagli spalti dello stadio di Boville Ernica nei confronti di un giocatore di origini marocchine che nei giorni scorsi stava disputando un torneo di calcio a cinque. L'uomo, un operaio edile di 30 anni e che risiede con la sua famiglia a Boville da quando ne aveva soltanto nove, si è sentito dire le frasi più infamanti soltanto per il suo colore della pelle.
Hamza Maouhoub stava partecipando nel ruolo di portiere ad un torneo a squadre organizzato dal comitato "Boville Cup"nel corso della partita che si è svolta con la contrada "Madonna delle Grazie" ha cominciato ad udire da parte dei tifosi della squadra avversaria insulti razzisti nei suoi confronti. Inizialmente ha cercato di non dare peso a quelle parole. Alla fine, aveva pensato, si trattava di quattro facinorosi maleducati. Ma via via che la partita entrava nel vivo gli insulti si sono triplicati. Hamza Maouhoub ha sentito chiaramente dalla gradinate che più di qualcuno gli aveva dato dello sporco negro. Qualcun altro aveva urlato che avrebbero dovuto riportarlo a casa con il gommone, così come era arrivato. Qualcun altro ancora, addirittura, aveva proposto di portarlo ad Auschwtz per fargli fare la fine di tanti ebrei morti nei forni crematori. Parole che hanno pesato come un macigno sull'uomo che adesso è intenzionato ad andare fino in fondo a questa vicenda.

IL RACCONTO

«Sono venti anni che vivo a Boville Ernica ed anche se non sono nato qui mi sento più ciociaro di tanta gente che ne rivendica la natalità - ha dichiarato Maohoub - Mi è molto dispiaciuto che questa cosa sia stata presa sotto gamba dagli organizzatori e dai dirigenti della Federazione che non hanno alzato un dito per difendermi e che si sono limitati a dirmi di lasciar perdere perché si trattava soltanto di persone incivili e ignoranti». Il trentenne parla come un fiume in piena, con l'accento ormai ciociaro.
Oggi del Marocco porta soltanto quella pelle leggermente ambrata. Quella pelle che all'interno dello stadio ha scatenato insulti razziali terrificanti da parte di numerosi spettatori. A causa di un gol che secondo la compagine avversaria non andava assegnato si è scatenato il putiferio. Al termine della partita insieme ai colleghi di squadra si è dovuto barricare negli spogliatoi perché erano stati strattonati da numerosi spettatori ed ha dovuto attendere l'arrivo dei carabinieri che li hanno scortati fuori dallo stadio. L'uomo, senza perdere tempo ha fatto scattare immediatamente la denuncia sia presso la caserma dei carabinieri che in questura.
A rappresentarlo nelle opportune sedi sarà l'avvocato Giuseppe Spaziani. Maohoub ha riferito che con questi presupposti chiederà la sospensione del torneo. Maohoub adesso auspica che venga aperto un fascicolo dalla parte della procura per propaganda ed istigazione a commettere atti di discriminazione razziale.

LE REAZIONI

Sulla pagina Facebook degli organizzatori del torneo è compaprsa ieri una nota: «Durante la partita ci sono stati, purtroppo, episodi incresciosi che hanno coinvolto una minima parte del pubblico, con insulti e minacce verso alcuni giocatori e, per tal motivo, ci corre l'obbligo di condannare tali accadimenti con fermezza, ricordando che i giocatori in campo devono mantenere un comportamento esemplare. In questa sede esprimiamo solidarietà alle persone offese sia dentro che fuori dal campo, soprattutto ai tanti bambini presenti. Inoltre apprendiamo che stanno giungendo commenti negativi circa l'operato e la decisione presa dagli organizzatori dunque, rispondiamo pacificamente affermando che non è ammissibile ricevere insulti gratuiti in seguito ad una decisione presa sulla scorta di episodi intollerabili che hanno minato persino l'incolumità delle persone coinvolte».
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