Per i segretari provinciali di Ugl Enzo Valente e Gerardo Minotti «si è trattato di un confronto positivo. Dalla riunione è emerso che il ricorso massiccio alla cassa integrazione in questi primi mesi dell’anno da parte di Fca è riconducibile alla saturazione degli impianti e alle difficoltà riscontrate sul mercato. Il nuovo provvedimento messo in campo dal governo sull’ ecotassa non ha inciso in alcun modo».
Prudenti, invece, gli altri sindacati. Così il segretario di Uilm Francesco Giangrande: «Abbiamo chiesto un tavolo nazionale perché il problema riguarda tutti, non solamente Cassino». Mirko Marsella di Fim Cisl si dice «preoccupato per i risvolti negativi dell’ ecotassa e per la mancanza di ecoincentivi per le vetture Fca. Le vendite scenderanno provocando gravi danni all’economia del territorio per gli stipendi dimezzati dalla cig. Il decreto dovrà essere rivisto, altrimenti la situazione occupazionale potrebbe essere a rischio».
I TIMORI
In attesa delle decisioni di Fca regna l’allarme tra le tute bianche e rosse del Biscione per l’incognita del mercato. Per la Fiom, però, Fca è in ritardo con gli investimenti e con i nuovi modelli ibridi. «L’ ecotassa è un falso problema» secondo il segretario di Fiom Donato Gatti e perciò «serve un tavolo nazionale». Nel 2018 sono andate in pensione 220 persone che non sono state rimpiazzate e 200 nel 2017. Il calo del mercato mette a rischio anche le aziende dell’indotto con circa 10mila addetti per le commesse ridotte. E quindi anche qui ci saranno lunghi periodi di cig. Secondo alcune agenzie economiche entro giugno dovrebbero iniziare nella fabbrica di Cassino i lavori sulle linee di Giulia, Stelvio e Giulietta nella versione plug-in con motore elettrico. Ma le prime vetture usciranno all’inizio del 2020. Intanto lunedì si riuniranno al Comune di Cassino i sindaci per approvare un documento da inviare a governo e azienda per la salvaguardia dei posti di lavoro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA