Frosinone, dieci specialisti
in lizza per guidare
Neurochirurgia allo Spaziani

Frosinone, dieci specialisti in lizza per guidare Neurochirurgia allo Spaziani
di Alessandro Redirossi
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Venerdì 19 Gennaio 2018, 17:07
Una lista di dieci neurochirurghi dalla quale dovrebbe uscire il nome del primario di Neurochirurgia. Il reparto atteso da anni a Frosinone per avvicinarsi all’ambita meta del Dea di II livello per l’ospedale Spaziani. E’ stato infatti approvato dalla Asl di Frosinone l’elenco dei candidati alla carica di direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Neurochirurgia. All’azienda sanitaria ciociara sono pervenute in tutto 10 domande in risposta al bando di concorso per il ruolo di primario. I candidati hanno età compresa fra i 46 e i 68 anni e nessuno di loro viene dalla provincia di Frosinone. Quattro su dieci operano nelle unità di Neurochirurgia in strutture ospedaliere e sanitarie di Roma. Ma le domande sono arrivate anche da parte di professionisti che operano al nord (Pavia e Cuneo), al sud (San Giovanni Rotondo) e Italia centrale (Viterbo, Pescara, Ancona). Questa la lista dei medici ammessi alle valutazioni da parte di un’apposita Commissione, da cui uscirà il nome del primario: Giuseppe Bellantoni (ospedale San Matteo di Pavia); Domenico Catapano (Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo); Catello Costagliola (San Giovanni di Roma); Giancarlo D’Andrea (Sant’Andrea di Roma e, in base alle informazioni desumibili dalla Rete, in passato consulente anche dello Spaziani di Frosinone); Angelo Lucano (Santa Croce e Carle di Cuneo); Paolo Mazzone (Cto Alesini di Roma); Carlo Pizzoni (Belcolle di Viterbo); Carmelo Sidoti (una lunga esperienza al Pertini di Roma); Stefano Vecchioni (ospedale di Ancona); Donato Carlo  Zotta (ospedale di Pescara).
La Asl ha nominato con delibera di mercoledì la Commissione chiamata a valutare i candidati al posto di primario. Potrà assegnare fino a 100 punti per formulare la graduatoria (30 per il curriculum, 60 per il colloquio, 10 per il rapporto di lavoro esclusivo). 
UNA STORIA TRAVAGLIATA
La strada che dovrebbe finalmente portare all’attivazione dell’unità di Neurochirurgia a Frosinone non è stata di certo una “passeggiata”. Nel 2014, l’anno caldo della sanità, ci furono proteste e fiaccolate dei cittadini a Frosinone per chiedere a gran voce posti letto, personale e l’attivazione dei reparti necessari per il salto verso il Dea di II livello. L’approdo nel capoluogo dell’unità di neurochirurgia sarebbe fondamentale per limitare i viaggi d’urgenza verso gli ospedali romani per l'assistenza specialistica (come in caso di ictus, ad esempio). E andare verso un presidio in grado di garantire le funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza. Dopo infuocate conferenze dei sindaci (presidiate dai comitati) il risultato sembrava raggiunto. Poi il rischio, a febbraio 2017, di veder silurata Neurochirurgia da parte della Regione. Allarme rientrato un mese dopo, quando fu approvata la deroga per l’assunzione del primario. Così a fine settembre è apparso l’avviso pubblico per l’attribuzione dell’incarico di direttore della Uoc di Neurochirurgia per il polo ospedaliero Frosinone-Alatri. La sua attivazione, secondo l’atto aziendale, permetterà di avvicinare l’obiettivo «dell’operatività di un Dea di II livello».
L'ANNO DELLE ELEZIONI E' QUELLO BUONO?
A giugno 2017, in occasione della visita a Frosinone di Zingaretti a ridosso delle amministrative, il commissario straordinario della Asl Luigi Macchitella aveva auspicato una partenza già a settembre 2017 per Neurochirurgia. Poi l’approvazione regionale dell’atto aziendale è arrivata solo ad agosto, facendo slittare la pubblicazione del bando per il primario. Ora l’anno delle elezioni regionali, il 2018, dovrebbe essere quello buono per l’approdo di Neurochirurgia a Frosinone.
 
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