False residenze per gli immigrati, verso il processo per i 46 imputati

False residenze per gli immigrati, verso il processo per i 46 imputati
di Marina Mingarelli
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Giovedì 9 Novembre 2023, 08:41

Finti contratti per favorire l'ingresso degli immigrati in territorio ciociaro, 46 persone sono finite davanti al gup del tribunale di Frosinone dopo la richiesta di rinvio a giudizio della procura. Ieri è stata la volta della discussione dei difensori. Uno degli imputati ha chiesto di essere processati con il rito abbreviato. Per quelli che invece hanno richiesto l'ordinario il giudice per udienze preliminari si pronuncerà il prossimo 20 dicembre.

Il procedimento penale scaturisce da un'inchiesta che ha portato alla luce l giro di affitti fittizi a favore di immigrati per ottenere la residenza, requisito indispensabile per il permesso di soggiorno. I fatti risalgono al 2019. A capo del business, secondo le accuse, ci sarebbe stato Guglielmo Agnoli, agente immobiliare di Fiuggi di 43 anni, il quale, attraverso la collaborazione di alcuni mediatori, si occupava delle locazioni fittizie e delle pratiche amministrative per ottenere la residenza. In alcuni casi, secondo la Procura, ci sarebbe stata la complicità di alcuni agenti di polizia locale addetti a verificare l'effettiva presenza degli immigrati negli appartamenti dichiarati, spesso privi anche delle utenze di gas e luce. Gli agenti di polizia locale finiti sotto accusa sono: Maria Rosaria Campagiorni di Frosinone (ha chiesto l'abbreviato), Mauro Marcoccia di Veroli, Domenico Olevano di Anagni e Adriano Quatrana di Trivigliano.
Le contestazioni riguardano anche la polizia locale del Comune di Fiuggi, dove risiede l'agente immobiliare Agnoli. Tra gli indagati i vigili urbani Massimo Del Moro e Ivano Paris, e il commissario della polizia locale Luciano Nardi. Secondo la Procura il dirigente della polizia locale Luciano Nardi sarebbe stato a conoscenza del fatto che Del Moro aveva svolto accertamenti anagrafici senza verificare le condizioni (allacci, mobili e così via) che attestassero l'effettiva residenza degli immigrati. Nonostante questo Nardi non avrebbe segnalato il comportamento dell'agente all'autorità giudiziaria.

LE ACCUSE

Secondo la Procura, anzi, Nardi avrebbe aiutato Del Moro anche ad eludere le indagini facendo effettuare allo stesso nuovi controlli su tutti gli immobili utilizzati per le richieste di residenza da parte dei cittadini extracomunitari. Nardi poi ha inoltrato alla Procura di Frosinone una nota riguardante le verifiche sui contratti di affitto per ricongiungimento familiare, facendo apparire il tutto come frutto di una autonoma indipendente attività di indagine condotta dal comando di polizia locale su segnalazione dell'ufficio tecnico del Comune di Fiuggi.
Secondo la Procura a rivelare a Nardi l'apertura di un'inchiesta sul suo ufficio sarebbe stato Gianmarco Cori, agente di polizia all'epoca dei fatti in servizio presso il commissariato di Fiuggi, anche per lui è stato chiesto il rinvio a giudizio. E rischia il processo anche c'è anche Maria Letizia Elementi, ex sindaco di Torre Cajetani, coinvolta in questa inchiesta in qualità di ufficiale dell'anagrafe: non avrebbe provveduto alla cancellazione della residenza per due stranieri nonostante il controllo effettuato avesse dato esito negativo. Le altre persone per le quali è stato chiesto il giudizio sono i proprietari delle case utilizzate per le residenze false e tre bengalesi che facevano da mediatori.
Nel collegio difensivo Tony Ceccarelli, Angelo testa, Marilena Colagiacomo, Antonio Ceccani, Roberto Filardi, Fabrizio Ambrosi. Alioska Baccarini e Costantino Ambrosi.
Marina Mingarelli
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