False assicurazioni, Polizia a caccia dei clienti truffati dall'agente indagato

False assicurazioni, Polizia a caccia dei clienti truffati dall'agente indagato
di Marcello Ianni
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Mercoledì 21 Febbraio 2024, 07:39

Polizze assicurative farlocche stipulate anche all’interno dei bar o in altri luoghi pubblici; all’occorrenza inviate anche tramite la piattaforma Whatsapp. Spuntano nuovi particolari sull’inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila, Guido Cocco, volta ad accertare il giro d’affari (a quanto pare illegale) messo su negli anni da P.C., 60 anni dell’Aquila, agente assicurativo prima e intermediario finanziario poi, dopo essere stato radiato dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni con provvedimento del 5 aprile 2022 (dunque operava con falsa qualifica), dati i suoi reiterati comportamenti truffaldini che risalirebbero al 2011. Sarà dunque un esperto informatico ad analizzare il contenuto di quattro computer portatili, due Pc da scrivania, uno smartphone, 4 Pen Drive oltre a centinaia di contratti di assicurazione a sua firma. 

Nel frattempo gli investigatori della Sezione di polizia giudiziaria del Compartimento di Polizia Stradale di Abruzzo e Molise stanno facendo una letterale corsa contro il tempo: c’è infatti da contattare nel più breve tempo possibile il maggior numero di ignari sottoscrittori delle false polizze a firma del 60enne per evitare di trovarsi in guai seri in caso di incidenti più o meno gravi proprio per la scopertura assicurativa.

Problemi che potrebbero interessare anche professionisti (come geometri, ingegneri) o amministratori di condominio.

Secondo l’accusa (alle indagini hanno partecipato anche i carabinieri della stazione di Assergi) P.C., indagato per truffa e sostituzione di persona, avrebbe fatto sottoscrivere polizze assicurative false. Sempre le indagini hanno appurato come in talune circostanze, l’indagato avrebbe sottoscritto polizze anche dentro alcuni bar (uno ad esempio che si trova a Sassa Scalo) e all’occorrenza inviati anche via Whatsapp. E proprio uno di questi clienti che aveva pagato 1.200 euro in contanti trovandosi invece scoperto e dunque truffato lo ha denunciato, facendo partire l’indagine che appunto secondo fonti investigative potrebbe aprire scenari ben più ampi se si pensa che solo in sette giorni (di alcune settimane fa) i vigili urbani nel corso di controlli sulle coperture assicurative si sarebbero imbattuti in tre casi di finti tagliandi a firma del 60 enne.

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