L'amico gli riporta l'auto graffiata, lui gli estorce 8mila euro: braccialetto elettronico per un operaio di Frosinone

L'inchiesta dopo la denuncia della madre della vittima ai carabinieri

L'amico gli riporta l'auto graffiata, lui gli estorce 8mila euro: braccialetto elettronico per un operaio di Frosinone
di Pierfederico Pernarella
3 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Novembre 2023, 07:17

Il risarcimento per il danno all'auto dell'amico si trasforma in estorsione. E viene costretto a sborsare circa 8mila euro, ma la madre denuncia tutto ai carabinieri e fa incastrare il presunto estorsore, un operaio di 43 di Frosinone. Nei confronti di quest'ultimo la Procura ora ha disposto l'obbligo di dimora fuori dal capoluogo, il divieto di avvicinamento nel raggio di 500 metri e il braccialetto elettronico.

Tutto era iniziato per un banale graffio sul parabrezza. L'operaio aveva prestato la propria auto all'amico, ma quando quest'ultimo gliel'ha riportata c'era quel graffio. L'operaio ha allora preteso che gli venisse risarcito il danno. L'amico non si è sottratto e gli ha dato 700 euro. L'operaio però, dopo poco tempo, si è rifatto avanti e ha preteso altre 800 euro. E così la storia è andata avanti per mesi. L'operaio, evidentemente, aveva capito che l'amico era intimorito dai suoi atteggiamenti sempre più aggressivi e assecondava tutte le sue richieste di denaro, anche se erano diventate spropositate rispetto all'entità del danno causato all'auto.
Ad accorgersi che qualcosa non andava nei comportamenti del figlio è stata la madre. Insospettita dal suo nervosismo e da alcuni episodi anomali, la donna si è messa ad indagare e frugando tra le sue cose ha trovato il blocchetto di assegni. Così ha scoperto che il figlio aveva girato all'amico importi sostanziosi. Quindi la donna ha deciso di denunciare ai carabinieri quanto stava accadendo al figlio. Per avere conferma delle consegne di denaro all'operaio, i militari dell'Arma hanno estrapolato i filmati dall'apparato di videosorveglianza dell'ufficio postale dove l'uomo andava a prelevare i soldi per consegnarli all'operaio. L'approfondimento investigativo ha consentito di confermare gli effettivi passaggi di denaro. E dalle successive verifiche è emerso che l'importo complessivo si aggirava intorno agli 8mila euro. I carabinieri hanno quindi preparato un'informativa e l'hanno inviata alla Procura. I provvedimenti non si sono fatti attendere.
Il sostituto procuratore Adolfo Coletta, nei confronti del 43enne indagato, ha chiesto e ottenuto dal Gip Ida Logoluso l'obbligo di dimora al di fuori deò Comune di Frosinone e il divieto di avvicinamento alla presunta vittima. Per controllare il rispetto delle disposizioni è stata anche ordinata l'applicazione del braccialetto elettronico. Se l'operaio non dovesse rispettare tali provvedimenti, potrebbe scattare anche l'arresto. Giovedì il 43enne, difeso dall'avvocato Nicola Ottaviani, comparirà davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia.
Pierfederico Pernarella
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA