Emergenza smog, Frosinone migliora ma resta l'allarme

Emergenza smog, Frosinone migliora ma resta l'allarme
di Gianpaolo Russo
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Martedì 31 Gennaio 2023, 07:37


Frosinone resta una città inquinata, ma non è più ai vertici delle classifiche italiane sia per numero di giorni di inquinamento ma anche per le concentrazioni delle polveri più inquinanti. Il rapporto di Legambiente Mal d'aria mette in evidenza i dati annuali delle concentrazioni medie di Pm 10, di quelle più sottili e pericolose Pm 2,5 e delle concentrazioni di NO2, il biossido di azoto.
I dati 2022 vedono ai primi posti come città più inquinate Torino con 98 sforamenti, Milano con 84, Asti 79, Modena 75, Padova e Venezia con 70. Frosinone, che fino a qualche anno fa se la batteva con Torino, ha chiuso con 61 superamenti in crescita rispetto al 2021 ma comunque non più tra le primissime. Chi invece resta ai primissimi posti è Ceccano (non considerata tra le città esaminate dal rapporto) ma che con 91 superamenti, di fatto, si colloca tra i centri abitati più inquinati d'Italia.
A livello regionale il capoluogo più inquinato resta quello ciociaro. In particolare le concentrazioni medie annuali di Pm 10 Frosinone conta 27 mg/mc contro i 25 di Roma e i 22 di Latina, i 20 di Rieti e i 19 di Viterbo. Anche per le polveri ultrafini (le pm 2,5), quelle più pericolose perché se inalate riescono ad arrivare sino all'alveo dei polmoni e del sistema respiratorio, Frosinone conta 17 mg/mc di media annuale mentre Roma, seconda, è a 14.

LE PROIEZIONI

Secondo i calcoli elaborati dall'associazione ambientalista Frosinone ha la necessità di ridurre del 26% le concentrazioni di Pm 10 (già diminuite del 6% rispetto al 2021) e 41,2% di pm 2,5. E qui il lavoro da farsi è ancora tanto. Legambiente quindi passa alle politiche da attivare sul territorio e tra le tante si segnala la necessità di realizzare maggiori aree a traffico limitato, elettrificazioni di auto e mezzi da attuare prima del 2035, nuova mobilità. E proprio su quest'ultimo punto Legambiente Frosinone sollecita l'amministrazione Mastrangeli ad attivarsi per tempo.
«In un quadro generale dove le diminuzioni di polveri sottili sono quasi impercettibili, Frosinone migliora leggermente argomenta il presidente del circolo cittadino Stefano Ceccarelli Ciò però non è tanto frutto delle poche azioni messe in campo dalle amministrazioni quanto a fenomeni riconducibili al meteo piuttosto che al rinnovo del parco auto e di riscaldamenti che sono fenomeni spontanei e di mercato.

Secondo noi l'amministrazione deve invece mettere in campo subito azioni per potenziare il Mobility Sharing. In molte città il Car Sharing (l'auto a noleggio ad ore) ha preso molto piede e ciò consente specie ai ragazzi di organizzare gli spostamenti anche senza la necessità di possedere un'auto. In una città dove il tasso di motorizzazione è tra i più alti d'Italia queste politiche possono ridurre il gap con le altre realtà. Occorre rilanciare il bike sharing dove siamo fermi per indurre ad una cultura della mobilità alternativa che ancora manca a Frosinone. Guardando al futuro se oggi i livelli di biossito di azoto (NO2) prodotte dalle emissioni delle auto sono ancora nella norma nel 2030 il limite sarà a 20 e stando ai dati attuali il capoluogo starebbe fuori norma. Ecco perché la spinta verso l'elettrificazione deve iniziare fin da subito».

NIENTE AUTO, MA TROPPE POLVERI

Domenica scorsa l'amministrazione ha indetto la domenica ecologica dimezzata causa presenza pomeridiana della partita di calcio del Frosinone. Ebbene, nonostante il blocco auto, complice anche la maratona, la centralina di via Puccini ha rilevato il superamento della soglia con 51 mg/mc. Il giorno prima con il traffico normale e senza limitazioni le Pm 10 erano invece nella norma. Questi provvedimenti, specie occasionali, servono a sensibilizzare la cittadinanza verso il problema ma non certo a diminuire l'inquinamento.
Gianpaolo Russo

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