Frosinone, i consiglieri ribelli: «Non siamo soldatini». Il sindaco Mastrangeli: «Pronto a tornare al voto»

Quattro esponenti della maggioranza hanno abbandonato il Consiglio comunale prima del voto

Frosinone, i consiglieri ribelli: «Non siamo soldatini». Il sindaco Mastrangeli: «Pronto a tornare al voto»
di Gianpaolo Russo
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Sabato 24 Giugno 2023, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 08:38

Ad un anno dall'insediamento dell'amministrazione Mastrangeli, la maggioranza già traballa. Nella seduta di giovedì sera del Consiglio comunale, dedicata alla gestione rifiuti, la maggioranza si spacca e il piano passa con appena 13 voti, il minimo necessario per approvarla. In quattro hanno abbandonato l'aula al momento del voto: Anselmo Pizzutelli capogruppo della lista Mastrangeli, Maurizio Scaccia di Forza Italia, Pasquale Cirillo della lista Frosinone Capoluogo e Giovanni Bortone della Lega. A cui vanno aggiunte molte altre assenze.

Un malessere che serpeggia da tempo nel centrodestra e che giovedì si è palesato in maniera inequivocabile. I segnali già c'erano stati nella riunione della commissione ambiente presieduta proprio da Pizzutelli e di cui fanno parte anche Alessia Savo di Fratelli D'Italia, Teresa Petricca della lista Ottaviani e per l'opposizione Claudio Caparrelli e Domenico Marzi (che però non ha mai partecipato). La commissione sull'argomento si è astenuta perché contraria ad alcune scelte tecniche da inserire nel prossimo capitolato di gara.

I RIBELLI

Anselmo Pizzutelli, il consigliere della lista che porta proprio il nome del sindaco e che rimase fuori dalla giunta per far posto all'esterna Alessandra Sardellitti in virtù dell'accordo elettorale in vista del ballottaggio, non ne fa di una questione di poltrone e spiega così la sua scelta di abbandonare l'aula: «n una maggioranza matura è normale che ci possano essere posizioni diverse sulle quali è normale potersi e doversi confrontarsi.

Ho difeso il lavoro della commissione e allo stesso tempo il suo ruolo come organo strumentale del consiglio comunale che ha una funzione importante di supporto all'azione amministrativa. Ho voluto esprimere la contrarietà all'uso delle buste di plastica nella futura raccolta differenziata perché la plastica ha un impatto negativo sull'ambiente e penso che oggi si debba puntare ad una città plastic free. Nella delibera di giunta la motivazione è che in questo modo la raccolta avviene una volta a settimana Ma nessuno terrà in casa buste di immondizia da 200 litri per una settimana».

Buste di plastica a parte, il malessere viene da lontano: «Noi non siamo soldatini che alzano la mano a comando - prosegue Pizzutelli - Lavoro per il benessere della città e dei cittadini e quando ho sollevato delle questioni o delle critiche non l'ho fatto per meri motivi personali ma solo per raggiungere il migliori risultato possibile (il riferimento è anche alle distanze espresse sulla pista ciclabile di via Puccini- via Fontana Unica» Sintetico ma deciso il consigliere Pasquale Cirillo:«Sono uscito dall'aula perché non condividevo quel testo. Ma più in generale serve maggiore dialogo all'interno dell'amministrazione. Cosa farò sul bilancio? Valuteremo». Ancor più chiaro il consigliere Maurizio Scaccia di Forza Italia: «Serve un collegamento tra la giunta e i consiglieri. Manca il dialogo in questa maggioranza. Non è possibile che la politica la gestiscono in quattro/cinque persone. Questo è stato solo un segnale: o si adeguano e danno spazio a tutti oppure così non si va avanti. Spero che il sindaco ne prenda atto e si rimetta nella giusta carreggiata».

Ma ci sono da segnalare anche altre posizioni critiche come quella del presidente del Consiglio Massimiliano Tagliaferri che su alcune questioni di bilancio, in particolare sui che non ha digerito la linea intrapresa sui debiti fuori bilancio. Poi i consiglieri assenti, mai così tanti.

IRREMOVIBILE

Il sindaco Riccardo Mastrangeli però risponde per le rime: «Sto portando avanti gli indirizzi programmatici stabiliti all'atto delle candidature. Se adesso ci sono delle situazioni in cui alcuni consiglieri ci hanno ripensato o non sono più d'accordo, la cosa migliore penso sia quella di tornare al voto. Io mi sono ripromesso una missione: quella di cambiare questa città, di farla diventare moderna, europea e avanzata ma se ho delle resistenze è giusto tornare al voto. Non ho intenzione di farmi logorare né di sottostare ai diktat di questo o quel consigliere. Si torni al voto, io mi ricandiderò e saranno i cittadini a scegliere. Hanno sottoscritto un programma che oggi non intendono più rispettare? Per me è un fatto di onore rispettare quello che ho sottoscritto prima delle elezioni. Preoccupato del bilancio? Non sono preoccupato, il documento rispecchia gli aspetti programmatici della mia amministrazione. Se alcuni non sono più d'accordo non c'è problema, torniamo subito al voto». Un anniversario amaro per il primo anno dell'amministrazione Mastrangeli.
 

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