Buoni fruttiferi postali scaduti o in prescrizione, ecco la differenza (e come ottenere un rimborso)

Martedì 13 Giugno 2023, 13:23

Cos’è la prescrizione dei buoni fruttiferi postali

I buoni fruttiferi postali, al pari dei titoli di Stato, non possono più essere rimborsati dopo 10 anni dalla loro scadenza. Il diritto al rimborso si estingue con la prescrizione, un istituto giuridico definito dall’art. 2946 del Codice civile. «La prescrizione è il periodo di tempo stabilito dalla legge entro il quale il risparmiatore deve richiedere il rimborso degli interessi e del capitale investito».

La prescrizione dei buoni fruttiferi postali è regolamentata dall’art. 6-ter del decreto legge n. 269/2003, convertito in legge n. 326/2003. Dopo dieci anni dalla data di scadenza del buono, i diritti dei titolari dei buoni fruttiferi postali si prescrivono, il che significa che il capitale e gli interessi non possono più essere richiesti.

A seconda della data di emissione, i buoni fruttiferi postali prescritti vengono gestiti in modi diversi:

  • i buoni emessi fino al 13 aprile 2001 confluiscono nelle casse dello Stato;
  • quelli emessi a partire dal 4 aprile 2001 rientrano nel Fondo per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie.

Ai fini della prescrizione è importante distinguere tra i buoni fruttiferi postali emessi in forma cartacea e quelli dematerializzati.

I buoni dematerializzati non possono cadere in prescrizione poiché vengono rimborsati automaticamente alla scadenza e l’importo viene accreditato direttamente sul conto dell’intestatario.

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