Sud, Carfagna: «Andranno il 40% dei fondi Ue, così impiegheremo gli 82 miliardi»

Sud, Carfagna: «Andranno il 40% dei fondi Ue, così impiegheremo gli 82 miliardi»
di Umberto Mancini
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Venerdì 16 Aprile 2021, 06:09 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 23:18

Parte il piano per il Sud. Il 40% del Recovery fund verrà destinato allo sviluppo del Mezzogiorno. Si tratta, escludendo i 17,5 miliardi di spese di sistema che non si possono dividere per territori, di circa 82 miliardi. Una svolta, quella annunciata da Mara Carfagna, rispetto a quota 34% prevista dalla legge, che la ministra ha annunciato ieri con orgoglio, illustrando nei dettagli tutti i macro-interventi. «Progettiamo - ha spiegato la ministra - gli investimenti di un decennio che può cambiare l'Italia, vogliamo aprire una stagione straordinaria, come negli anni 60, un periodo di benessere e sicurezza per i cittadini».

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La cifra, ha assicurato, va però implementata. E lo si può fare in due modi: aumentando l'efficienza amministrativa al Sud e modificando alcune procedure che penalizzano la ricettività da parte del Meridione di progetti nazionali. Ad esempio il superbonus che da solo vale 18,72 miliardi, risulta assorbibile al Sud solo per 1,72 miliardi (9% circa del totale). «E' chiaro dunque che esiste la necessità di riformare gli iter procedimentali attualmente vigenti, che pesano sui Comuni in generale, ma su quelli del Mezzogiorno in modo particolarmente negativo».
GLI OBIETTIVI
Ma entriamo nel dettaglio del piano.

La missione 3, quella su «Infrastrutture per una mobilità sostenibile» (valore totale 31,94 miliardi), riserva al Sud la quota più rilevante. Le due componenti «alta velocità ferroviaria, strade sicure e intermodalità e logistica integrata» destinano 14,5 miliardi. La parte del leone è rappresentata dall'alta velocità che ha nei lotti funzionali della Napoli-Bari, Palermo-Messina-Catania, Salerno-Reggio Calabria, Roma-Pescara e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia il cuore dell'intera missione.

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INNOVAZIONE
Sul fronte della «digitalizzazione, innovazione e cultura», arrivano 17,6 miliardi sui 48,9 miliardi complessivi, ovvero il 36,1%. In questo comparto la spesa per modernizzare la Pa sale al 40%. Ingenti risorse anche per la transizione ecologica. Per la componente «impresa verde ed economia circolare», la quotaè di 2,8 miliardi su 5,3, il 53,2%. Per transizione energetica e mobilità locale sostenibile, 11,2 miliardi su 26,56, il 42,1%. Per la tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica 6,4 miliardi su 15, il 44,2%.
Oltre 14 miliardi andranno a istruzione e ricerca, mentre le politiche per il lavoro assorbiranno 2,48 miliardi al Sud (con una percentuale pari al 37%). Meno ingente la componente relativa alle «infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, con il 4,46 miliardi, il 38,6% del totale messo sul territorio.


La Carfagna ha annunciato anche una nuova linea d'intervento destinata alla realizzazione di infrastrutture nelle aree Zes, interamente destinato alle regioni meridionali, per un valore complessivo di 600 milioni. Misura che, aggiunge, sarà accompagnata da una riforma della disciplina delle Zes, attraverso il rafforzamento della figura commissariale che sarà dotata di un di un adeguato supporto tecnico ed amministrativo, sia a livello centrale (e dunque di coordinamento) che sui territori regionali dove operano.
Inoltre, il piano prevede: la realizzazione di ecosistemi per l'innovazione (350 milioni), un programma straordinario di interventi per la ristrutturazione di beni confiscati alle mafie (300 milioni e il finanziamento di bandi per il contrasto alla povertà educativa al Sud (250 milioni).

 

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