Parla di tagli nei voli per le isole, mentre aumenta le rotte in Sardegna. Alza i toni con il governo italiano, ma assicura il suo impegno in Italia. Ryanair, la più nota tra le compagnie cosiddette “low cost”, continua ad essere al centro di una querelle con l’esecutivo. Il nodo è sempre lo stesso: la stretta contro i rincari e l’utilizzo degli algoritmi che diverse volte li determinano contenuta nell’ultimo decreto “Asset e investimenti”. Norme definite dall’amministratore delegato della compagnia irlandese, Eddie Wilson, «illegali», perché in presunto contrasto con le regole Ue sulla concorrenza e la determinazione dei prezzi. Da qui una sorta di “ricatto”: cancellare le nuove norme durante la fase di conversione in legge del provvedimento da parte del Parlamento o subirne le conseguenze, considerate inevitabili e in nessun modo frutto di ritorsione, cioè la riduzione del numero dei voli.
INVESTIMENTI IN CRESCITA
Proprio in queste ore, però, il colosso di Dublino ha lanciato cinque nuove rotte nazionali da e per Alghero per l’inverno, spiegando che «opererà oltre 30 voli settimanali» tra Alghero e destinazioni come Bologna, Milano-Bergamo, Milano-Malpensa, Napoli e Pisa.
Tuttavia è proprio sul limite al prezzo che la compagnia vorrebbe vedere una correzione, altrimenti così «si allontana Ryanair dall’isola»: il rischio è una riduzione delle attività per Sicilia e Sardegna nell’estate e inverno 2024. Con «meno passeggeri e tariffe più alte». Così, secondo Wilson, il decreto metterebbe a rischio «investimenti e posti di lavoro». La richiesta, invece, è di prevedere incentivi per ridurre i costi delle compagnie aeree, senza citare i contributi pubblici anche milionari che società come le low cost già ricevono in Italia tramite accordi speciali con aeroporti e amministrazioni locali, con pacchetti di sconti per i vettori, ovvero aiuti in cambio di passeggeri e quindi introiti per tutto il territorio.
«Ryanair - ha aggiunto Wilson - è in una posizione unica per guidare la crescita, con tariffe basse, ed è pronta a portare altri 2 milioni di passeggeri in Sardegna e 3 milioni in Sicilia, se il governo sosterrà le iniziative sulla riduzione dei costi che la compagnia ha presentato a Urso questa settimana a Roma». Dura la risposta del presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. «Ryanair, da un lato esalta la libertà di mercato, dall’altro però intasca i contributi», è l’affondo, facendo presente che la compagnia «dall’aeroporto di Palermo ha ottenuto 15 milioni di euro nel 2022».
L’AFFONDO
Dalle associazioni dei consumatori, poi, c’è chi arriva a chiedere di boicottare del tutto la compagnia. «Le affermazioni della società sono inaccettabili - spiega il Codacons - così come sono inaccettabili i rincari dei biglietti decisi dall’operatore sulle tratte più usate dai viaggiatori nel periodo estivo, come i voli per Sicilia e Sardegna. Per questo invitiamo oggi gli utenti italiani a scegliere compagnie aeree alternative, fino a che la società non avrà fatto retromarcia rispetto alle dichiarazioni rilasciate in questi giorni ai mass media nazionali».
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