Inflazione, è allarme: in Spagna, Francia e Belgio mai così alta dal 1980. Per Madrid +10% in un mese

L'UE sta affrontando la crisi dell'aumento vertiginoso dell'inflazione mentre batte record in Spagna, Belgio e Francia

Inflazione, è allarme: in Spagna, Francia e Belgio mai così alta dal 1980. Per Madrid +10% in un mese
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Giovedì 30 Giugno 2022, 14:03

Prezzi dell'energia e dei generi alimentari alle stelle, stipendi che si svalutano e economia in difficoltà. Sono gli effetti dell'inflazione in continuo aumento in Europa, scatenata dalla "tempesta perfetta" tra guerra in Ucraina e crisi energetica. Nell'eurozona Spagna, Francia e Belgio sono i più colpiti con i tassi più alti dagli anni '80, quando le valute europee, ancora non unificate dall'euro furono colpite dagli shock petroliferi. 

Inflazione, la "peggiore delle tasse" per gli economisti 

Soprannominata dagli economisti come la "peggiore delle tasse", l'inflazione indica un aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi consumati in media da una famiglia nell’arco di un anno. Si tratta di un fenomeno considerato positivo e indice di crescita economica nel caso in cui l'aumento è contenuto entro certi limiti (nei documenti dell'Unione Europea si considera ideale un tasso di inflazione del 3%) ma, se il dato supera questa soglia diventa problematico. Tra le prime conseguenze di un'inflazione "sfrenata" c'è la contrazione dei consumi dovuta all'erosione del valore d'acquisto dei salari (i prezzi aumentano e i redditi rimangono fissi) e la conseguente erosione dei risparmi delle famiglie.  

 

In Spagna i prezzi sono aumentati del 10% in un mese

La situazione più preoccupante è quella della Spagna, dove gli indicatori economici segnano l'inflazione più alta degli ultimi 37 anni.

Il record è del mese di giugno, in cui si è toccato il 10,2% di rialzo dei prezzi secondo una prima stima dell'Istituto nazionale di statistica (INE). Una crescita di ben due punti percentuali rispetto al dato di maggio, in cui l'inflazione si era attestata all'8,7%. 

Belgio tasso di inflazione energetico al 55,99% 

Le cose non vanno meglio in Belgio dove il tasso di inflazione è al 9,65%. con un aumento dello 0,68% sul mese precedente. È il tasso più alto dal 1982. L'aumento è trainato dal costo dell'energia dove l'inflazione ha raggiunto il 55,99% a giugno (scendendo di poco rispetto al già altissimo 56,8% di maggio). Un dato che contribuisce a far salire di 4 punti percentuali la stima totale. 

Ma anche escludendo quest'ultimo il tasso generale d'inflazione è salito dal 4,53% di maggio al 5,26% di giugno secondo l'analisi dell'istituto belga Statbel. Come in Italia, anche i prezzi dei generi alimentari sono aumentati notevolmente con un'inflazione all'8,44%, dal 6,32% di maggio.  

Francia, inflazione è record dal 1985 

Sebbene non sia grave come il Belgio o la Spagna, anche la Francia è sta subendo livelli record di inflazione. Secondo le stime, a settembre si toccherà il picco del 6,8%, con una media annua del 5,5% il valore più alto dal 1985. Una situazione che preoccupa soprattutto le famiglie, il cui potere di acquisto scenderà dell'1%, la diminuzione più forte dal 2013 (durante l'austerity). Tra i settori più colpiti quello delle costruzioni, soprattutto per l'aumento dei costi e le difficoltà di approvvigionamento causate dalla guerra in Ucraina.

La situazione è grave anche nel Regno Unito, dove la Sterlina perde valore: l'inflazione è stimata al 9% secondo l'indice dei prezzi al consumo, come pubblicato dall'Office for National Statistics.  

La crisi di inflazione degli anni '80 e come ne uscimmo 

I tassi di inflazione a due cifre in Europa hanno subito portato gli economisti a un paragone con quanto avvenuto negli anni '70 e '80. In quel momento le monete europee (non esisteva l'euro) subirono uno shock importante dovuto a una serie di fattori: la fine degli accordi di Bretton Woods (Nixon eliminò la convertibilità automatica tra Dollaro - Oro nel 1972) e la grande crisi energetica innescata nel 1979 dalla rivoluzione iraniana. La rivoluzione in Iran fece schizzare in alto il prezzo del petrolio e investì tutte le economie europee. In Italia il dato dell'inflazione del 1980 schizzò al 21,2% record nella storia. 

Per uscirne alcuni paesi europei (Germania Occidentale, Francia, Italia e Benelux) strinsero un accordo per fissare i tassi di cambio tra le proprie monete e il dollaro entro limiti accettabili. Un esperimento che venne chiamato "Serpente monetario europeo". Fallì in pochi anni (la lira non riuscì a mantenere il tasso di cambio entro i limiti stabiliti), ma viene valutato positivamente come uno dei primi passi verso la moneta unica che verrà approvata con gli accordi di Maastricht nel 1992. 

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