Bollette, oggi si decidono gli aumenti: «Saranno fissati per fasce di reddito»

Oggi il Consiglio dei ministri dovrà trovare nuove risorse per calmierare gli incrementi. Dalla sterilizzazione per i meno abbienti a una forchetta massima attorno al 10%

Bollette, oggi si decidono gli aumenti: «Saranno fissati per fasce di reddito»
di Umberto Mancini
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Giovedì 30 Giugno 2022, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 11:12

La stangata sulle bollette non ci sarà. O almeno non nelle dimensioni immaginate da Nomisma che, pochi giorni fa, aveva stimato un incremento record di luce e gas rispettivamente del 27 e del 17 per cento. Per scongiurare questa possibilità, basata sui calcoli dell’autorevole centro studi, hanno lavorato ventre a terra i tecnici dell’Arera, l’autorità del settore che oggi, salvo slittamenti, fornirà le nuove indicazioni sui costi che famiglie e aziende dovranno sopportare. Nulla di ufficiale trapela, anche perché il governo vuole sterilizzare in parte gli aumenti. Proteggendo sopratutto le fasce della popolazione meno abbienti. Alo studio quindi incrementi per fasce di reddito con la possibilità di azzerare, almeno in alcuni casi, l’exploit dei prezzi dopo la decisione della Russia del 16 giugno scorso di tagliare le forniture alla Germania e all’Italia. 
In programma c’è un Consiglio dei ministri che oggi affronterà il tema bollette ma anche i provvedimenti in materia di assestamento del bilancio come prevede la scadenza del 30 giugno. Sul tavolo, oltre al paracadute per aiutare la fascia della popolazione più in difficoltà, ci sono varie proposte, frutto del lavoro dei tecnici, sui possibili incrementi da adottare: due le forchette individuate. La prima con un aumento da zero al 10 per cento per la luce e l’altra da zero al 15 per cento per il gas. Tutto dipenderà dalle decisioni che assumerà l’esecutivo e dalle risorse che verranno stanziate. C’è da dire - come fanno notare al Mef - che vanno trovati i fondi anche per il taglio del cuneo fiscale. Insomma, la scelta sarà tutta politica.

Le tappe

Di certo la previsione pessimista di Nomisma che si attende un forte rialzo sulle bollette, diversamente da quanto accaduto ad aprile quando avevano segnato un meno 10%, non coglierà nel segno. I nuovi aiuti stanziati dal governo nel decreto, che vale complessivamente oltre 3 miliardi, dovrebbero comunque consentire di limitare del tutto o almeno in parte l’impatto dei nuovi aumenti sulle bollette. 
In particolare l’esecutivo ha stabilito che anche per i prossimi tre mesi saranno azzerate le voci relative agli oneri generali di sistema nelle bollette e che resterà in vigore la riduzione dell’Iva al 5% sul gas. 
Le agevolazioni infatti, già previste per il periodo aprile-giugno, sarebbero scadute alla fine di questo mese, proprio mentre il taglio delle forniture deciso dalla Russia di Putin ha fatto impennare di nuovo le quotazioni del gas.

Una stretta che prosegue da giorni. 

I tempi

Il decreto appena varato ha previsto poi una nuova norma sugli extra-profitti delle società che importano metano che resterà in vigore dal primo luglio al 31 marzo 2023. Proprio questo contributo, da versare alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea), servirà a tagliare gli aumenti delle bollette. Come accennato, i tecnici dell’Arera avrebbero presentato ieri sera tre proposte dettagliate al Tesoro con diversi scenari, dal più favorevole ai consumatori a quelli più duro. 

Il meccanismo

Del resto non è un mistero che, nell’ambito della legge di assestamento di bilancio, che va esaminata entro domani, con l’aggiornamento delle previsioni di finanza pubblica, si possano trovare spazi di manovra. In tale occasione, ha scritto proprio il Mef in una nota ufficiale «il governo valuterà la fattibilità finanziaria di ulteriori misure per calmierare il costo dell’energia a valere sulla restante parte dell’anno». Il documento ricorda che «il 22 giugno, il governo ha approvato un decreto-legge che proroga al terzo trimestre 2022 le misure per contenere i prezzi delle bollette di luce e gas e quelle relative alle garanzie per le imprese che effettuano stoccaggi di gas». Oggi, in Cdm, prenderanno forma i nuovi interventi. Soffiare ancora sul fuoco dell’inflazione rappresenta infatti un grave rischio che il premier non intende correre.

 

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