Pa, verso l'armonizzazione degli stipendi tra le amministrazioni

Marianna Madia, ministro della PA
di Luca Cifoni
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Mercoledì 22 Febbraio 2017, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 18:26
C'è anche il tentativo di armonizzare i trattamenti economici accessori di personale e dirigenti tra un'amministrazione e l'altra, almeno per quel che riguarda i ministeri e le altre strutture centrali, nella bozza di riforma del pubblico impiego che deve essere discussa oggi in Consiglio dei ministri. L'obiettivo di una «graduale convergenza» dovrebbe essere perseguito in sede di contrattazione collettiva nazionale attraverso una «distribuzione differenziata» dei fondi per la contrattazione integrativa. Dunque laddove le attuali retribuzioni sono relativamente più alte vi sarebbero meno margini per gli aumenti in sede decentrata. La novità riguarderebbe le Funzioni centrali così come definite dal recente accordo sui comparti: oltre ai ministeri le varie Agenzie a partire da quelle fiscali, l'Inps, l'Inail e molti altri enti. All'interno di queste amministrazioni ci sono in alcuni casi significative differenze retributive.

Sempre in materia di salario accessorio, la bozza interviene sulle norme che rendono possibile il recupero delle somme che in passato erano state percepite per questa voce in misura eccessiva. Si tratta di una forma di tutela: viene infatti precisato che la quota da recuperare non può superare il 25 per cento delle risorse destinate alla contrattazione integrativa. Questo «al fine di non pregiudicare l'ordinata prosecuzione dell'attività amministrativa delle amministrazioni interessate».
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