Statali, maxi-piano sulla formazione: 100 ore per le nuove competenze, da aprile le classi per funzionari e dirigenti

Intesa Regioni-Scuola dell’amministrazione da aprile le classi per funzionari e dirigenti. Dopo i corsi di aggiornamento sul diritto europeo le strategie per attirare grandi investimenti esteri

Statali, maxi-piano sulla formazione: 100 ore per le nuove competenze
di Giacomo Andreoli
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Venerdì 29 Marzo 2024, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 14:23

In arrivo oltre 100 ore di formazione per i funzionari e i dipendenti delle Regioni. Nuovi corsi di aggiornamento, organizzati e forniti gratuitamente dalla Scuola nazionale dell’amministrazione, frutto dell’accordo tra gli Enti locali e il ministero della Pubblica amministrazione. L’obiettivo, dopo le classi formate del 2023 sulle basi e le frontiere del diritto europeo, è ambizioso: attirare grandi investimenti esteri, anche dove non c’è un’organizzazione efficiente. Così che facciano da volano per il tessuto imprenditoriale locale. Il modello è quello dell’accordo con la big dei chip Silicon Box. La società, con sede a Singapore, investirà 3,2 miliardi di euro per aprire uno stabilimento produttivo in Italia. E tra le Regioni lizza ci sono: Piemonte, Lombardia e Veneto.

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L’organizzazione

Le nuove classi partiranno il 9 e 10 aprile a Trieste, a cavallo della nuova edizione di “Selecting Italy”, l’evento annuale sugli enti locali e i capitali che vengono da oltreconfine. Poi proseguiranno a Roma, sia in presenza che da remoto, fino a giugno. Il corso “introduttivo” per i funzionari durerà 61 ore, di cui 23 da remoto. Quello “specialistico” per esperti sarà da 57 ore, sempre con 23 da remoto.
«Questi - spiega a Il Messaggero la direttrice generale della Conferenza delle Regioni, Alessia Grillo, che ha seguito in prima persona l’iniziativa - sono corsi molto innovativi per la Pubblica amministrazione, che non ci sono mai stati prima in Italia». «Puntiamo - aggiunge - a portare investimenti strategici, ma soprattutto a creare un interlocutore istituzionale unico per i grandi player internazionali in ogni singola Regione: per questo ci saranno tre rappresentanti altamente formati per ognuno degli Enti locali, una sorta di task force».

Tutti saranno coordinati al livello nazionale dalla Conferenza delle Regioni.

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Chi è avanti

Dal 2014, sotto il cappello del ministero ex Sviluppo Economico, esiste comunque il Comitato attrazione investimenti esteri (il Caie), come luogo di coordinamento tra i principali attori in materia di richiamo dei capitali. Ma non è sufficiente per rendere l’Italia all’altezza degli altri grandi Paesi europei. E passi avanti vanno fatti principalmente al Sud. «In prima fila sull’attrazione degli investimenti - conclude Grillo - ci sono il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana. Le altre Regioni possono migliorare, dando un’occasione di potenziamento professionale molto importante ai loro dipendenti».

Il futuro

Secondo il presidente della Conferenza delle Regioni, nonché governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, «d’ora in poi si affronterà il tema dell’attrazione degli investimenti esteri in modo professionale e non improvvisato, ma la formazione dovrà continuare ad essere aggiornata anche negli anni a venire». A margine della presentazione di “Selecting Italy”, Fedriga è poi tornato sulla questione dei fondi per la sanità pubblica. La Conferenza delle Regioni, a fine 2023, ha denunciato un taglio di almeno 175 milioni l’anno ai bilanci locali da parte dello Stato e alcuni presidenti si sono detti costretti ad assumere decisioni impopolari, aumentando l’Irpef regionale. «Stiamo lavorando con il governo - spiega Fedriga- per recuperare le risorse, ma soprattutto per rendere più efficiente la spesa: sarà anche quello il volano per migliorare i servizi».

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