Brexit, Unicredit vede la sterlina ancora più giù a fine anno

Brexit, Unicredit vede la sterlina ancora più giù a fine anno
di Carlotta Scozzari
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Venerdì 5 Agosto 2016, 15:28 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 17:49
L'effetto più evidente della Brexit, cioè della decisione presa a giugno dal polo britannico di lasciare l'Unione europea, è la svalutazione della sterlina nei confronti del dollaro. Lo mette in evidenza l'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana. La debolezza della moneta prosegue anche nella mattinata di venerdì 5 agosto: il pound britannico vale 1,316 dollari, contro i circa 1,45 di sei mesi fa, quando la Brexit non sembrava essere nemmeno nell'aria. La sterlina vale invece 1,18 rispetto all'euro.

Per tentare di prevedere l'andamento futuro della moneta, occorre valutare le recenti mosse della Bank of England (Boe), la banca centrale inglese, che dipendono proprio dalla decisione presa dal popolo britannico con il referendum di giugno. Il 4 agosto, in particolare, la Boe ha deciso di ridurre il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo allo 0,25%, e di rafforzare, da più punti di vista, il programma di acquisto di titoli (quantitative easing) già in corso. "Le decisioni della Boe - scrivono gli economisti di Unicredit nella nota del 5 agosto - rafforza la nostra visione negativa ("bearish" nel gergo finanziario) sulla sterlina".

Il mercato, aggiungono sempre dall'ufficio studi di Unicredit, "era già andato corto in vista del meeting monetario", aveva cioè già preso posizione al ribasso sulla moneta britannica, ma dopo la riunione della Boe di giovedì il pound ha perso un altro 1,2% nei confronti sia dell'euro sia del dollaro. E ora che succederà? Nel breve termine, sottolineano da Unicredit, "la scarsa liquidità caratteristica del clima vacanziero rende difficile fare previsioni, ma una cosa è chiara: le mossa della Boe supportano ulteriormente la nostra previsione di una sterlina a 1,20 sul dollaro e a 0,93 sull'euro entro la fine dell'anno".
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