«Mentre facevo la risonanza magnetica, sentivo rumori assordanti. Da un lato, il pensiero correva al bisogno di lottare. Dall'altro, la mia parte artistica di quei suoni ha fatto musica. Ho composto un brano, Résonance magnétique. Sono avvocato e musicista, ho due vite. La terza è iniziata dopo il tumore al seno». Così Alessandra Laganà racconta storia e ragioni, anche filosofia, del progetto S.O.M.A Opera Viva - Spazio Olistico per la Medicina dell'Anima, che ha ideato con Tommaso Marletta in collaborazione con Simona Saldi e che si terrà a Roma, a Palazzo Merulana dal 15 al 21 gennaio. Obiettivo, guardare all'arte come strumento di scambio sociale, culturale, emotivo per il benessere di mente e spirito, invitando i pazienti, in particolare le donne con patologie oncologiche, a trovare in essa un modo per allontanarsi «dall'ossessione della malattia». Curata dall'associazione Noma World, l'iniziativa è concepita come «cassaforte emotiva», che accoglie le persone fragili, favorendo reintegrazione e inclusione con processi creativi.
IL PROGETTO
E nel concetto di cassaforte è implicito il senso di protezione ma, più ancora forse, è espresso il valore delle emozioni condivise, usate come elemento di dialogo. E di ripensamento: per chi crea, sì, ma anche per chi osserva, a sollecitare differenti letture di sé e nuove empatie. Guidate da artisti, le persone fragili creano opere, opponendo così la forza della "costruzione" al potere distruttivo della malattia.Ecco l'idea di medicina associata all'arte. I partecipanti saranno monitorati da ricercatori scientifici di psico-neuro-immuno-endocrinologia, che indaga l'influenza delle emozioni nei processi di guarigione e, più in generale, in relazione alla salute. «Sono stata operata nel 2015 e già dal 2016 mi sono messa al lavoro per creare qualcosa che potesse aiutare anche altri. Sono partita per un viaggio, durato mesi, con il mio compagno, Tommaso Marletta, e ho suonato con musicisti che non conoscevo, ho scritto brani, ho creato un concept album. Abbiamo realizzato il documentario Noma: Una sfida creativa alla vita, premiato all'Accolade Global Film Competition 2017 di Los Angeles. Ho tenuto un diario di viaggio e ne ho fatto poi un libro. Volevo che linguaggi non convenzionali diventassero un modo per parlare di prevenzione».