La bellezza come medicina per l'anima: a Roma la fantasia è cura al femminile

La bellezza come medicina per l'anima: a Roma la fantasia è cura al femminile
di Valeria Arnaldi
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Sabato 13 Gennaio 2024, 15:43 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 16:51

«Mentre facevo la risonanza magnetica, sentivo rumori assordanti. Da un lato, il pensiero correva al bisogno di lottare. Dall'altro, la mia parte artistica di quei suoni ha fatto musica. Ho composto un brano, Résonance magnétique. Sono avvocato e musicista, ho due vite. La terza è iniziata dopo il tumore al seno». Così Alessandra Laganà racconta storia e ragioni, anche filosofia, del progetto S.O.M.A Opera Viva - Spazio Olistico per la Medicina dell'Anima, che ha ideato con Tommaso Marletta in collaborazione con Simona Saldi e che si terrà a Roma, a Palazzo Merulana dal 15 al 21 gennaio. Obiettivo, guardare all'arte come strumento di scambio sociale, culturale, emotivo per il benessere di mente e spirito, invitando i pazienti, in particolare le donne con patologie oncologiche, a trovare in essa un modo per allontanarsi «dall'ossessione della malattia». Curata dall'associazione Noma World, l'iniziativa è concepita come «cassaforte emotiva», che accoglie le persone fragili, favorendo reintegrazione e inclusione con processi creativi.

IL PROGETTO

E nel concetto di cassaforte è implicito il senso di protezione ma, più ancora forse, è espresso il valore delle emozioni condivise, usate come elemento di dialogo. E di ripensamento: per chi crea, sì, ma anche per chi osserva, a sollecitare differenti letture di sé e nuove empatie. Guidate da artisti, le persone fragili creano opere, opponendo così la forza della "costruzione" al potere distruttivo della malattia.
Ecco l'idea di medicina associata all'arte. I partecipanti saranno monitorati da ricercatori scientifici di psico-neuro-immuno-endocrinologia, che indaga l'influenza delle emozioni nei processi di guarigione e, più in generale, in relazione alla salute. «Sono stata operata nel 2015 e già dal 2016 mi sono messa al lavoro per creare qualcosa che potesse aiutare anche altri. Sono partita per un viaggio, durato mesi, con il mio compagno, Tommaso Marletta, e ho suonato con musicisti che non conoscevo, ho scritto brani, ho creato un concept album. Abbiamo realizzato il documentario Noma: Una sfida creativa alla vita, premiato all'Accolade Global Film Competition 2017 di Los Angeles. Ho tenuto un diario di viaggio e ne ho fatto poi un libro. Volevo che linguaggi non convenzionali diventassero un modo per parlare di prevenzione».

I LABORATORI

Ricco il calendario di appuntamenti. Stefano Giorgi condurrà un laboratorio di "pittura aleatoria sull'acqua", che consentirà a chiunque di dipingere. Le opere poi saranno esposte ma sarà l'intero processo a poter essere seguito dai visitatori. In programma, inoltre, il reading della sceneggiatura e la proiezione del documentario, con gli autori, il regista Andrés Arce Maldonado e la produttrice Alessandra Infascelli. Poi, la presentazione del libro di Laganà  NOMA dal tubo della risonanza magnetica ai luoghi della mia rinascita e un talk su Arte, Scienza e Malattia. «L'associazione è formata da persone che hanno sperimentato direttamente i benefici del "fare arte" in caso di malattia commenta Laganà vogliamo condividere il nostro metodo, che prevede che tutti possano creare opere, comporre musica, scrivere, pur senza competenze specifiche. Ho realizzato il sogno di portare tutto questo in un museo, ora vorrei creare un centro permanente. Molte persone sono sole ad affrontare la malattia e non hanno nessuno con cui condividere le emozioni ad essa legate. Siamo tutti portati ad avere atteggiamenti tranquillizzanti verso chi ci sta intorno, diciamo "bene" se qualcuno ci domanda "come stai?". Non raccontiamo come ci sentiamo veramente. La creazione libera dal pensiero costante della malattia». E si fa, appunto, medicina per l'anima.
 

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