Pescara Calcio, il futuro è Verde:
«Conquistato da Oddo e dal gioco»

Verde nell'allenamento con il Pescara (Schiazza)
di Orlando D'Angelo
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Sabato 9 Gennaio 2016, 10:26
PESCARA - La sua storia vuole ricalcare quella dei migliori baby della scuola romanista che all'Adriatico hanno trovato la palestra per crescere e diventare giocatori veri, da Politano a Viviani, già arrivati in serie A, per arrivare a Verre e Caprari, che sta definitivamente esplodendo in biancazzurro e la prossima estate spiccherà il volo verso l'olimpo del calcio. Daniele Verde vuole seguirli al più presto: avrà a disposizione sei mesi per aiutare il Pescara a centrare la serie A e ritagliarsi uno spazio nella massima serie nel futuro prossimo. Finora ha già collezionato 13 presenze tra i grandi del calcio italiano, più altre due in Europa League. Ed è anche entrato nel giro della Nazionale Under 21 dallo scorso agosto (si ritroverà con i compagni di squadra Verre e Mandragora).

Pochi mesi fa vinse il Prisco come migliore rivelazione della passata stagione in A con la Roma. L'Abruzzo era nel suo destino. "Può darsi, non si sa mai nel calcio quali strade si aprono - dice il giovane esterno d'attacco - . Sono contento di essere qui e ben venga il Pescara". Con il suo arrivo, Oddo avrà nuove soluzioni tattiche. Verde è un esterno, ma nel Delfino attuale inizierà giocando dietro le punte o come uno dei due trequartisti dietro Lapadula. "Non ho problemi con il ruolo - taglia corto con sicurezza il giovane napoletano - , con tanti giocatori dalle mie caratteristiche, rapidi e tecnicamente bravi, ci divertiremo tanto. So che qui si gioca un bel calcio ed è quello che può aiutarmi ad esprimermi al meglio. Idoli? A me piacciono tutti i campioni che giocano palla a terra, bravi nell'uno contro uno o nel dare assist ai compagni". E pensare che nelle giovanili era un terzino. 

LA TRASFORMAZIONE - La metamorfosi e il cambio di passo alla sua carriera sono arrivati nei Giovanissimi, grazie all'intuizione di Vincenzo Montella. La svolta definitiva l'anno scorso grazie al tecnico francese della prima squadra giallorossa. "Sì, quando arrivai per un provino a Trigoria, ero terzino. Poi Montella mi ha cambiato ruolo da ragazzino, ma se sono qui e sono un professionista lo devo a Garcia, che mi ha dato spazio e fiducia in serie A con la Roma". Pochi giorni per scoprire l'Oddo-style: "Il mister lo conosco come giocatore, i compagni me ne parlano benissimo e l'impressione è che sia una grande persona".

A Trigoria di gente di spessore ne ha conosciuta tanta, ma senza risentirne. L'anno scorso in serie A con la Roma a soli 18 anni ha fatto vedere numeri di altissimo livello. Come quell'assist con cucchiaio per Liajic. "Giocando con compagni di squadra di alto livello viene più facile essere sciolti e giocare palla a terra. Ma bisogna confermarsi e dimostrare di valere un posto in una squadra di alto livello", racconta il nuovo talento della scuderia di Alberto De Rossi. Dopo quegli exploit, il Pescara si mise sulle sue tracce la scorsa estate, ma la concorrenza era agguerrita e la spuntò il Frosinone. Questa volta, in mezzo a tante pretendenti, l'ha spuntata Sebastiani.

"Le notizie a volte possono essere vere o false - dice - , di certo c'è che ho scelto Pescara perché ho visto come gioca la squadra di Oddo, so che i giovani hanno spazio e voglio fare la mia parte. A Frosinone si punta alla salvezza, più che giocare un bel calcio bisogna chiudersi e cercare di fare punti, essere concreti e per un giovane lo spazio è ridotto. Stellone? Con lui tutto bene, il suo modulo non era adatto alle mie caratteristiche ma i rapporti sono stato ottimi con tutti. Ma adesso non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura con il Pescara".
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