Andava lì ogni giorno, con spietata insistenza, per molestare una ragazza che nel supermercato lavora. Vessazioni continue, da più di un mese: soprattutto quella presenza imposta e ostentata, davanti ai colleghi e ai clienti. Prima di Natale un uomo di 61 anni era stato arrestato dopo una serie di chiamate che segnalavano la presenza fastidiosa in un esercizio commerciale di Penne: la prima idea era che fosse lì per dare noia ai clienti impegnati nelle spese prenatalizie.
Alla vista dei carabinieri aveva cercato di tagliare la corda: in tasca aveva un coltello a serramanico e così i militari del radiomobile della compagnia, diretti dal capitano Alfio Rapisarda, lo hanno arrestato. Il resto, la parte più pesante della storia, è venuto fuori dopo, dal racconto della ragazza così terribilmente simile ad altre storie. L’uomo la perseguitava da più di un mese. Avance assurde e mai ricambiate, appostamenti continui, passaggi sul luogo di lavoro. Lei aveva iniziato ad avere paura, anche di tornare a casa dal negozio. Un’ansia costante, alimentata da richieste vaneggianti, approcci deliranti e continui bigliettini, scritti a mano. Indubitabilmente riferibili al persecutore. I carabinieri hanno interpretato tutti i segnali di pericolo, soprattutto quel coltello che l’uomo aveva in tasca la sera dell’arresto è stato un campanello d’allarme fortissimo.
Lo ha capito anche la ragazza: con i carabinieri ha aperto un dialogo, le hanno spiegato i passaggi del nuovo quadro normativo a tutela delle donne che decidono di denunciare i loro stalker e hanno raccolto la denuncia.