L'ultimo saluto a Ciccillo, il pittore della notte. Il rito funebre, concelebrato dall'arcivescovo Emidio Cipollone, si terrà alle 10.30 nella Basilica della Madonna del Ponte al quale era devoto e dove si recava sempre a messa, come stava facendo domenica mattina, prima che il dirimpettaio condomino dello stesso pianerottolo, Amleto Petrosemolo, 70 anni, gli scaricasse addosso con freddezza estrema quasi un intero caricatore, 13 colpi su 15, con la sua potente pistola Beretta calibro 9.
Un'intera città piange la vittima Francesco De Florio De Grandis, 72 anni, e da giorni si è stretta attorno all'immenso dolore della moglie Liliana e i figli Franco, Roberto e Carmine. Resta intanto il profondo sconcerto per un delitto maturato per futili e abietti motivi, come Petrosemolo viene accusato dal pm Serena Rossi. Un omicidio volontario che l'ha portato al supercarcere di Lanciano. Nessun motivo apparente perché l'indagato premesse a ripetizione il grilletto della sua Beretta colpendo De Grandis alle spalle con 4 micidiali colpi, dalla parte alta a quella bassa della schiena. Fatale il proiettile che lo ha raggiunto al rachide cervicale e gli ha provocato gravi e mortali lesioni interne, come ha accertato il medico legale Cristian D'Ovidio.
Un'esecuzione per strada, in via Cipollone, sotto lo stesso palazzo di residenza giustificato da Petrosemolo perché: Mi punzecchiava, stuzzicava.
La procura ha ora richiesto al Commissariato, competente in materia, di verificare attentamente la regolarità delle autorizzazioni rilasciate per la detenzione di quelle armi. Lanciano non dimentica Ciccillo, ex imbianchino in pensione, che aveva tante passioni artistiche; dalla musica, suonava infatti la chitarra e ha fatto parte del gruppo musicale lancianese I Provos; poi manipolava la cartapesta per realizzare i suoi meravigliosi Pupazzi di Carnevale, infine i quadri dipinti a tarda notte per essere maggiormente ispirato.