Cercasi colf con laurea di nuovo o vecchio ordinamento, almeno due anni di esperienza, conoscenza del pacchetto Office, disponibilità a trasferte in Italia e all’estero, capacità di primo soccorso e antincendio. Praticamente le caratteristiche di un funzionario d’azienda richieste per un lavoro da collaboratrice domestica a Pescara.
L’annuncio (senza precisare lo stipendio offerto, da concordare solo una volta raggiunto l'accordo) per la ricerca di due figure professionali di questo tipo, pubblicato via web dal Centro per l’Impiego di Pescara, è stato rimosso dopo pochi giorni.
Chi intende assumere un lavoratore straniero, deve pubblicare un regolare annuncio con una visibilità di almeno i 15 giorni, e dare la possibilità ad altri disoccupati già presenti in zona ed in possesso dei requisiti necessari, di partecipare al bando. In mancanza di candidature, l’imprenditore può assumere personale in arrivo da altri paesi. In questo caso, un professionista che aveva bisogno del nulla osta per ingaggiare una governante (presumibilmente già individuata) ha confezionato un’offerta di lavoro degna di una compagnia internazionale inaccessibile alla maggior parte, se non a tutte, le aspiranti colf del posto, con l’obiettivo di ottenere l’autorizzazione all’assunzione della prescelta evitando inutili colloqui.
La pretenziosità della proposta lavorativa pubblicata è stata evidentemente compresa da chi di dovere e l’annuncio prontamente rimosso dai siti internet. Alfredo Tiberio, presidente dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro di Pescara, offre un parere tecnico sull’insolita inserzione: «La richiesta ovviamente non è compatibile con il tipo di lavoro richiesto- afferma-i requisiti vanno ben oltre le esigenze di chi assume una colf e chi gestisce il servizio pubblico dovrebbe rendersene conto. Il ruolo dei CIP è anche quello di effettuare controlli sulle istanze che arrivano dai datori, verificare che le caratteristiche dei candidati da selezionare siano confacenti alle funzioni da svolgere. La pubblicazione di questo annuncio, così come costruito, doveva essere evitata. La necessità di tante conoscenze per un lavoro domestico può suscitare anche reazioni legali da parte di soggetti bisognosi della stessa occupazione che si sentono ingiustamente esclusi e chiedono il diritto di partecipare alla selezione».
La certificazione imposta a chi assume dal Decreto Flussi può quindi facilitare la formulazione di annunci non conformi alla reale domanda di lavoro, come escamotage per evitare i colloqui di routine? «No, questo rischio non c’è- risponde il consulente- le caratteristiche della figura professionale da assumere devono essere sempre dettagliate e rispondenti alle mansioni richieste, occorre che l’annuncio sia chiaro e dia a tutti la possibilità di partecipare alla selezione. La superficialità non può essere ammessa».