Botte per la faida familiare, un ferito nel quartiere di San Donato

Botte per la faida familiare, un ferito nel quartiere di San Donato
di Alessandra Di Filippo
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Mercoledì 10 Aprile 2019, 09:37
Per mesi, forse anche per anni, sono stati il terrore dei residenti di via Aldo Moro, nel quartiere San Donato di Pescara, a causa dei continui litigi fra loro a colpi di pistola, bulloni, pezzi di marmitta e di motorino scaraventati dalle finestre. Ieri, dopo un periodo di relativa tranquillità, i due: M.R. di 46 anni e il suo vicino di casa nonché parente: M.N., anche lui di 46 anni, sono tornati ad affrontarsi e lo hanno fatto nel peggiore dei modi. Al culmine di una colluttazione, uno dei due è stato ferito alla testa con un oggetto contundente, forse un coltello, forse un taglierino, finendo al pronto soccorso.

Temendo una tragedia, sul posto sono intervenute pattuglie della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza. Scene purtroppo per chi abita nelle case popolari di via Moro viste e riviste. I due fra le altre cose, durante il violento litigio, hanno distrutto un portone. Ora sono in corso accertamenti da parte della squadra mobile per ricostruire quanto avvenuto e i motivi. A fine giugno 2017, proprio a conclusione di indagini della mobile, per M.R. era scattato l'arresto ed era stato sottoposto, su disposizione del gip Gianluca Sarandrea, ai domiciliari con le accuse di atti persecutori, porto abusivo di strumenti atti ad offendere, lesioni volontarie aggravate, tentate lesione aggravate, danneggiamento e minacce. All'uomo venivano contestati tutta una serie di episodi accaduti nel 2016.

Nelle denunce presentate alla polizia, M.N. in particolare aveva raccontato che il suo vicino e parente riteneva lui, sua moglie e i suoi figli responsabili di calunnie che circolavano sul proprio conto. Di qui, aggressioni e liti. Di qui soprattutto una vera e propria faida familiare, che per settimane ha generato il panico nel quartiere. Un giorno sì e l'altro pure, scene da far west con il conseguente intervento di polizia, carabinieri e ambulanze. L'episodio più eclatante, nel luglio 2016 quando gli abitanti di via Moro hanno allertato 118 e polizia, dicendo di aver sentito sparare più colpi di arma da fuoco da un balcone al primo piano della palazzina al civico 130. Una volta sul posto, gli agenti avevano trovato un'auto danneggiata e vicino una marmitta di motorino e dei bulloni, che poi si è subito appurato essere stati lanciati dal balcone da cui i residenti avevano sentito gli spari, ossia quello di M.R.
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