Rimase accecato dal sole appena uscito da una galleria dell’A14 e tamponò un’auto che aveva decelerato a tal punto da andare a 25 chilometri orari in autostrada. Un incidente avvenuto il 23 dicembre del 2017, mentre tornando in Puglia per le vacanze natalizie, che ha causato la morte della suocera che viaggiava con loro sul sedile posteriore. Dopo un lungo processo per omicidio stradale è stato assolto Pasquale Lamanna (inizialmente difeso dal compianto avvocato Giandonato Morra al quale poi sono subentrati Luca Carbonara e Pasquale Tiberii).
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L'accusa
Secondo l’accusa l’automobilista, che quel giorno con moglie e suocera viaggiava in direzione sud, non avrebbe mantenuto una velocità adeguata alle condizioni del traffico «e comunque tale da non permettergli di conservare il controllo del veicolo e arrestarne la marcia in condizioni di sicurezza entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile», come si legge nel capo d’imputazione, tanto da urtare la Fiat Bravo che lo precedeva e da cagionare la morte della 76enne Tamara Fedotova. Ma è stato in fase di dibattimento che attraverso una consulenza tecnica affidata agli ingegneri Ezio Santini e Francesco Trentini è venuta fuori un’altra dinamica.
I filmati
Grazie all’estrapolazione dei video richiesti ad Autostrade, infatti, gli esperti sono riusciti a dimostrare l’esatta velocità con cui viaggiavano le due auto, da cui è emersa quella eccessivamente bassa della Fiat Bravo tamponata, ma anche l’inclinazione del sole che proprio in quel punto dell’A14, tra i caselli di Val Vibrata e Giulianova, nel territorio di Alba Adriatica, in provincia di Teramo, in determinati periodi dell’anno acceca gli automobilisti mentre si viaggia in direzione sud appena fuori dalla galleria.