Scandalo Aca, una valanga
di nuove accuse

Scandalo Aca, una valanga di nuove accuse
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Martedì 5 Agosto 2014, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 09:36
PESCARA Nuovi reati da aggiungere al capo di imputazione base: corruzione, concussione e turbativa d’asta. Una società tecnicamente fallita dal 2008, ben prima del concordato preventivo richiesto a fine 2013 dal nuovo presidente, tenuta in vita con alchimie di bilancio e la sostanziale complicità tra controllato, l’Aca, e controllore, l’ente d’ambito Ato. Una girandola di spese pazze, un’ipotesi di responsabilità contabile da oltre quattro milioni e almeno due nuovi filoni di indagine sui quali Procura e squadra mobile di Pescara sono al lavoro: truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico e falso in atto pubblico, autoriciclaggio, false comunicazioni sociali, illecita influenza sull’assemblea ed altre violazioni del codice civile e della legge fallimentare. E milioni di perdite occultate dai bilanci. La consulenza tecnica rimessa al pm Anna Rita Mantini, che procede nell’inchiesta contro l’ex presidente Aca Ezio Di Cristoforo e l’ex direttore Lorenzo Livello, mette il timbro dell’ufficialità su quanto intuito fino a oggi.
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