Viterbo, un premio agli atleti di Eta Beta che hanno preso parte allo Smart Games

Viterbo, un premio agli atleti di Eta Beta che hanno preso parte allo Smart Games
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Sabato 12 Settembre 2020, 17:44
SmartGames 2020 di Special olympics, premiati gli atleti viterbesi. La Sorrisi che Nuotano - Eta Beta, da anni impegnata nel sostenere persone in difficoltà, ha partecipato con 16 ragazzi nelle discipline sportive calcio, ginnastica, bocce, atletica e nuoto alla manifestazione. Con risultati eccellenti.

Tutti i protagonisti sono stati festeggiati per i traguardi raggiunti presso l’impianto sportivo Mgm di Strada Castiglione, dal sindaco Giovanni Arena, dall’assessore regionale ai Servizi sociali, Alessandra Troncarelli, dall'assessore comunale Antonella Sberna e dal delegato allo sport di Viterbo, Matteo Achilli.

I riconoscimenti sono andati a Alessandro Bartoloni, Alberto Bocci,Veronica Caporizzo,Maria Celeste Carnassale, Martina Casagrande, Maria Chiara De Angelis, Alessia Massarelli, Fabiana Papalini, Lorenzo Pizzamiglio, Simone Ramacciani, Corrado Ricci, Roberto Ricci, Giorgio Serafini, Marta Troili, Stefano Vagnoni e Benedetta Verdecchia. Un caloroso applauso èstato riservato ai tecnici, Maurizio Palmucci, Simona Cimichella,Rodolfo Valentino e Simonetta Ricci.

«Una scommessa un poco “folle” e sicuramente  molto creativa – ha detto il presidente Maurizio Casciani – riuscitissima, lanciata nel mese di aprile dallo Special Olympics Italia e che ha visto ragazzidi tutte le regioni cimentarsi in gare “indoor” nel vero senso della parola, visto che ogni atleta svolgeva la sua garanella propria abitazione, seguito in video conferenza dai tecnici societari e assistito dai familiari improvvisati preparatori atletici e coach».

Troncarelli ha ringraziato i promotori e ragazzi. «Ringrazio la Sorrisi che Nuotano EtaBeta – ha detto - per l’encomiabile lavoro svolto, soprattuttodurante la pandemia. La Regione, nell’affrontare l’emergenza, è partita dalla consapevolezza del grave disagio sofferto dalle persone con disabilità. Parliamo dei cittadini più fragili che la mancanza di socialità rischia di far regredire. Iniziative come questa vanno invece nella giusta direzione e per questo sono da sostenere».
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