Baby-spacciatori del Riello, uno dei minori acquirenti: «Venduto l'oro dei miei per compare droga»

Il capolinea del Riello
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Mercoledì 5 Maggio 2021, 06:20

Baby-spacciatori del Riello, sfilano in aula gli acquirenti. Quei ragazzini che 7 anni fa comprarono e scambiarono droga alla fermata degli autobus a Viterbo Nord.

E’ ripreso ieri mattina, davanti al collegio del Tribunale di Viterbo, il procedimento a carico di 12 ragazzi della Tuscia indagati nell’ambito dell’operazione “Mezzaluna”. L’indagine della Squadra mobile che a ottobre 2014 stroncò un giro di droga tra gli studenti che frequentavano il capolinea del Riello. L’accusa è grave: spaccio a minori. L’inchiesta, coordinata dalla pm Paola Conti, partì dalle segnalazioni di alcuni genitori preoccupati per i loro figli. 

I poliziotti, su impulso della Procura, istallarono delle telecamere nella stazione degli autobus. Dalle immagini, si evinse chiaramente il passaggio di soldi e droga tra gli studenti. Vastissimo il mercato: gli acquirenti erano oltre 400, che durante le prime ore del mattino e del dopo pranzo acquistavano piccole dose. Lo scambio tra venditori e acquirenti è stato testimoniato da un video e da moltissime foto.

Foto che ieri la pm Conti ha mostrato in aula a diversi ventenni, all’epoca dei fatti studenti delle superiori non ancora maggiorenni.

Ai ragazzi è stato chiesto di riconoscere le persone immortalate. E tra molti non ricordo e qualche incertezza, quasi tutti hanno riconosciuto i loro fornitori. «Compravo droga - ha spiegato uno dei testimoni - dove capitava. Che al Riello si spacciava lo sapevano tutti». Testimoni anche due ragazzi che durante l’indagine finirono indagati e sono stati giudicati dal Tribunale dei minori.

«Io e il mio amico - ha spiegato il testimone - rubammo l’oro dei suoi genitori per comprarci la droga. I gioielli furono portati da una ragazza al compro oro. Ricordo che ci diedero quasi duemila euro».
Soldi e preziosi sono stati recuperati dagli agenti della mobile. Si torna in aula il 16 novembre per ascoltare l’unico testimone della difesa.

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