Labellarte, bottega storica: "Futuro sindaco, punti a far tornare gli abitanti in centro"

Serrande abbassate e sempre meno persone nel centro storico
di Diego Galli
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Domenica 30 Gennaio 2022, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Dopo una stagione invernale sotto la media e un aumento dei contagi che fatica a rallentare, il commercio continua a soffrire. “Le persone sono scoraggiate. Preferiscono restare in casa poiché anche la terza dose non sembra impedire loro di finire in quarantena”, a parlare è Gaetano Labellarte storico negoziante del centro storico.

Le botteghe storiche non si arrendono, ma servono idee per il centro storico

“Iniziative come la Notte bianca - aggiunge - organizzata con buoni propositi, ma da dilettanti, sono servite a poco. Non si può contare solo sugli sconti offerti dai commercianti e su qualche saltimbanco. Bisognava prendere spunto dalle passate edizioni, evitando di organizzarla con il freddo e con il rischio maltempo, arricchendola con musica e intrattenimento vero. Le persone sono state pochissime, anche per colpa di una comunicazione molto sottotono, nonostante quello che qualcuno ha detto”.

Per il commerciante, le ultime amministrazioni sembrano aver solo contribuito a peggiorare la situazione. “Il centro storico è stato ucciso, ne sono consapevoli tutti – dichiara – Le ragioni sembrano essere sempre le stesse, ovvero la scelta della politica di incentivare la costruzione di centri commerciali tutto intorno alla città, dirottando l’interesse delle persone”. La soluzione, per Labellarte, sarebbe tuttavia molto semplice. “Il futuro sindaco, che spero sarà una persona con esperienza politica ed amministrativa alle spalle, dovrebbe puntare a riportare gli abitanti dentro le mura.

La presenza di cittadini è un valore enorme. Basta osservare la differenza tra il Corso Italia e via Mazzini. Qui è sempre deserto, i negozi chiudono e si fatica a trovare dei clienti. Di là, grazie alla presenza di case ancora abitate, i si può tirare un sospiro di sollievo. Ci sono bar, gelaterie, calzolai, alimentari, tabaccai”.

Secondo lo storico commerciante, questo sarebbe l’unico gesto tangibile che la politica potrebbe fare, per il bene di tutta la città. “Si dovrebbe puntare sui giovani – prosegue – magari semplificando le pratiche legate alla ristrutturazione degli immobili più vecchi, aumentando i posti auto a pagamento, così che possano essere gratis per i residenti. Chi viene da fuori non si fa problemi a pagare un euro o due di parcheggio per fare delle compere. E fornendo, magari, degli sconti sulle tasse per chi sceglie di essere un residente del centro storico”. La “ricetta”, che Labellarte propone, non è altro che qualcosa di già sperimentato altrove, in città che hanno saputo sviluppare le proprie risorse. “Viterbo non ha nulla da invidiare a tanti altri luoghi – il nostro potenziale è enorme, ma servono dei politici che abbiano davvero a cuore la città e che non stiano solo sui social a perdere tempo con foto e frasi fatte. Servirebbe solo qualcuno con il coraggio di presentare un programma di ampia veduta e non dei progetti da realizzare da qui a sei mesi, per poi lasciare la città nell’oblio”.

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