Discarica, l'investitura del consiglio alla sindaca: «Contrasti con ogni atto i conferimenti extra»

Discarica, l'investitura del consiglio alla sindaca: «Contrasti con ogni atto i conferimenti extra»
di Simone Lupino
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Mercoledì 9 Agosto 2023, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 09:23

Rifiuti, il consiglio comunale di Viterbo ha approvato all’unanimità una mozione che impegna la sindaca “ad adottare ogni atto utile al fine di contrastare i conferimenti presso la discarica in località Le Fornaci provenienti dagli altri Ato della regione Lazio”. E spunta anche un piano B nel caso in cui la situazione volgesse al peggio: l’indizione di un referendum popolare.

C’è voluta una sospensione di circa un’ora per mettere tutti d’accordo. Riti della politica, più che una vera distanza tra le parti. Il testo finale, infatti, è più o meno identico a quello presentato in partenza dalla maggioranza e dal Partito democratico insieme, integrato poi da un emendamento di Fratelli d’Italia. Quella di ieri è stata una seduta decisamente più tranquilla rispetto a quella del consiglio comunale straordinario di giovedì scorso, alla vigilia della seconda conferenza dei servizi sul progetto di quarto invaso a Monterazzano (a questo proposito era stato annunciato un resoconto da parte della sindaca che però non c’è stato). Tra il pubblico Daniele Sabatini, capogruppo di FdI alla Pisana, assente invece la volta precedente a causa di "obblighi istituzionali".

Il capogruppo di Viterbo 2020, Giancarlo Martinengo, ha ricostruito tutta storia della discarica di Monterazzano come discarica a servizio di Roma e del Lazio. “I primi conferimenti extra iniziarono nel 2013 con la chiusura di Malagrotta”. Un crescendo a fasi alterne, fino ad arrivare ai giorni nostri. Sommando i tre invasi già esistenti e la sopraelevazione autorizzata per il terzo invaso, la discarica “ha raggiunto i 2.868.000 di metri cubi”.

Con gli ulteriori 960.000 richiesti, “sfiorerebbe i 4 milioni, pari a 12 metri cubi per abitante della provincia, 57 metri cubi per abitante della sola città di Viterbo”.

“Altro che discarica del Lazio, Viterbo diventerebbe la capitale dell’immondizia di tutta l’Italia", ha esclamato il capogruppo del Pd Alvaro Ricci. Uno scenario che “la politica deve evitare, nessuno di noi deve essere corresponsabile dell’omicidio di questo territorio". E ha aggiunto: "Si parla spesso di Roma, ma i rifiuti arrivano anche dalle altre province del Lazio". E’ intervenuta anche la sindaca, sottolineando come l’eventuale autorizzazione non sarebbe "coerente con i principi del piano regionale di gestione rifiuti" approvato nel 2020. In primis, come ricorda anche la mozione, l'“autosufficienza impiantistica” di ogni provincia . Quello previsto sarebbe un ampliamento “sovradimensionato” rispetto alle esigenze di Viterbo (“20mila tonnellate annue di media"), che avallerebbe "la logica dell'emergenza" e che "deresponsabilizza" le altre province.

“Abbiamo raggiunto un buon risultato ribadendo che Viterbo, a prescindere dalle posizioni politiche, non accetta ulteriori servitù. Riponiamo fiducia nell’operato della Regione. In virtù delle persone che ci rappresentano, esprimiamo ottimismo per la soluzione del problema”, ha commentato Laura Allegrini (FdI).

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