Apea del Poggino, Frontini rilancia: «Partenariato pubblico-privato a cui non possiamo rinunciare»

Apea del Poggino, Frontini rilancia: «Partenariato pubblico-privato a cui non possiamo rinunciare»
di Massimo Chiaravalli
2 Minuti di Lettura
Lunedì 24 Gennaio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 10:30

«L’Apea del Poggino è uno strumento strategico al quale non solo non dobbiamo rinunciare, ma che va sfruttato al massimo delle potenzialità». La leader di Viterbo 2020, Chiara Frontini, vede l’appello del presidente del consorzio Enzo Mancini e rilancia il «partenariato pubblico privato, essenziale non solo per la gestione dell’area artigianale e per dare finalmente un aspetto degno al polo produttivo della città».

Poggino, l'Apea c'è ancora. Il presidente ai candidati: «Finora si è gestito il nulla, serve competenza»

Frontini si ricollega alle richieste avanzate su queste colonne, ovvero «asfaltature – dice - opere di urbanizzazione e servizi di base, ma anche e soprattutto programmarne lo sviluppo». La precedente amministrazione aveva cercato di sciogliere il consorzio, che però Mancini ha preferito tenere in piedi in attesa di tempi migliori. «Dobbiamo uscire dalla logica della politica come occupazione degli spazi – continua Frontini - ed entrare in quella della politica come attivatore e facilitatore di processi. Questo implica assumersi delle responsabilità, avere la capacità di prendere decisioni, con la consapevolezza che il ruolo che essere amministratore comporta questo: capacità che negli ultimi anni è stata troppo vacante e si sa, i processi non gestiti poi si incancreniscono e arrivano a punti di non ritorno».

E’ proprio quanto accaduto con Apea, secondo la leader di Viterbo 2020, ma anche «con tanti altri conflitti tra amministrazione pubblica e privati che vanno ricuciti, nell’interesse di tutti.

Ora Viterbo ha di nuovo la chance di invertire la rotta e proiettarsi verso uno sviluppo economico, culturale e sociale sostenibile e al passo con i tempi».

Sull’accesso ai fondi auspicato da Mancini, Frontini rilancia così. «In questo la mia esperienza professionale aiuta molto: avere a che fare ogni giorno con la gestione di fondi europei, di gruppi di lavoro internazionali, stare nelle tempistiche e garantire la qualità dei risultati è parte di un background che deve essere applicato anche nella gestione della res publica, se vogliamo trarre il massimo dalle opportunità che il nostro territorio avrà nei prossimi mesi, grazie non solo al Pnrr, ma anche al Giubileo e magari anche al Expo 2030 di Roma – conclude - se la candidatura della capitale andrà a buon fine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA