Maxi vincolo nell'Alta Tuscia, sì all'unisono da 9 associazioni ambientaliste

Paesaggio dell'Alta Tuscia
di Simone Lupino
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Sabato 4 Giugno 2022, 12:12

​Sì al vincolo paesaggistico su una porzione della provincia di Viterbo di oltre 20 mila ettari, ricadente nel bacino idrografico del torrente Arrone: “Uno strumento valido per evitare dannoso consumo di suolo agricolo”.
Nove associazioni ambientaliste uniscono le voci per esprimere sostegno alla proposta avanzata nei giorni scorsi dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale.

Sono: l'Altritalia ambiente, Aios Lazio, Amici della terra, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, AssoTuscania, Gruppo intervento giuridico (Grig), Italia nostra, Mountain wilderness e Pro natura. 
“Tale vincolo – dicono gli ambientalisti - eviterebbe l'installazione di nuovi impianti fotovoltaici e pale eoliche su terreni agricoli che sfregerebbero ulteriormente un paesaggio unico per la sua bellezza, per il suo panorama e per la sua biodiversità”.

Produrre energia a basso impatto ambientale (non pulita come millantano in tanti), non significa consumare ettari di suolo trasformando campi agricoli in campi di produzione industriale di energia elettrica.

Gli impianti fotovoltaici nello specifico, per essere davvero sostenibili, dovrebbero essere realizzati in alto, ovvero su strutture già esistenti e non vincolate, o su superfici già degradate (gray zones) o impermeabilizzate. In un momento di crisi energetica ma, ancor più grave di potenziale crisi alimentare, non è ragionevole sottrarre suolo alle coltivazioni quando l’Italia importa il 38% del suo fabbisogno alimentare”.

Il vincolo riguarderebbe otto centri dell’Alta Tuscia: interessa completamente il territorio dei comuni di Tessennano, Arlena di Castro e di Piansano, ad eccezione di una piccolissima porzione, Tuscania per circa il 50% dell’intero territorio comunale, Cellere, Canino, Montalto di Castro e Tarquinia per una parte del territorio comunale. Un territorio ricco di tesori archeologici e naturalistici, oltre che di eccellenze agroalimentari.

“Va sottolineato – aggiungono le nove associazioni - che la bellezza paesaggistica rappresenta un’attrazione insostituibile per il turismo. L'attivazione del vincolo metterebbe quindi sotto tutela una vasta area di una provincia già leader in Europa per consumo del suolo e già fortemente provata dall'installazione di più di mille ettari di pannelli fotovoltaici a terra e di numerose torri eoliche”.
 

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