«Mi tradisci»: il marito la aggredisce, 36enne salvata da un pastore tedesco

Maltrattamenti
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Venerdì 29 Aprile 2022, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 16:10

«Mi ha preso per il collo e stringeva. Faticavo a respirare. Sono riuscita a scappare perché il pastore tedesco si è avventato contro mio marito». Trentaseienne filippina racconta in aula l’aggressione subita dall’ex compagno. L’uomo, della stessa nazionale, ieri mattina è stato condannato per maltrattamenti in famiglia a 4 mesi di reclusione e tremila euro di risarcimento da versare alla parte civile.

Il procedimento nasce il 14 marzo del 2017 quando la donna, assistita dall’avvocato Giacomo Barelli, si presenta in caserma per sporgere denuncia. «Io lavoro come domestica da una signora, quando ho lasciato mio marito perché era violento io e mio figlio ci siamo trasferiti da lei. Quel giorno lui è entrato nel giardino della casa perché voleva parlare per farmi tornare con lui. Io però avevo paura e mi allontanavo. Mentre lui si avvicinava continuava a chiedermi se in casa ci fosse qualcuno. Poi all’improvviso mi ha preso per la gola. Stringeva e io non riuscivo a respirare. Il pastore tedesco della signora che era lì vicino per fortuna gli è saltato addosso e lo ha morso. Così sono riuscita a scappare».

La donna sarebbe arrivata in giardino e avrebbe iniziato a gridare. «Chiedevo aiuto e urlavo, poi lui è arrivato di spalle e mi ha di nuovo preso per la gola.

Il cane abbaiava fortissimo e in quel momento è uscito dalla stanza anche mio figlio, che aveva 8 anni, e ha iniziato a piangere dicendo al padre che era cattivo». La donna subito dopo è stata refertata al pronto soccorso, con una prognosi di 5 giorni. A spiegare i motivi dell’aggressione ci ha pensato lo stesso imputato.

«Ero molto arrabbiato con lei - ha affermato - sentivo che stava combinando qualcosa. Aveva cambiato il pin del telefono perché aveva un amante. E allora l’ho presa per il collo per la rabbia». Secondo quanto raccontato dalla vittima il marito avrebbe iniziato a essere violento dal momento in cui lei è rimasta incinta. «Siamo stati sposati per 9 anni - ha spiegato - e mi ha sempre insultata. Mi diceva che avevo amanti, che ero una prostituta. Lo faceva di continuo anche davanti a nostro figlio. Era sempre geloso e mi picchiava. Per questo ho deciso di lasciare la casa e andarmene con il mio bambino».

La Procura, al termine del dibattimento, ha chiesto 9 mesi di condanna. La giudice Elisabetta Massini ha condannato l’imputato a 4 mesi di carcere (con pensa sospesa) e al pagamento di tremila euro in favore della vittima.

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