Litorale viterbese, le campagne hanno sete: solo 10 giorni di pioggia in due mesi

Litorale viterbese, le campagne hanno sete: solo 10 giorni di pioggia in due mesi
di Luca Telli
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Venerdì 4 Novembre 2022, 12:40

Le campagne del litorale hanno sete: otto giorni di pioggia a settembre, appena due a ottobre. Numeri allarmanti dopo un record negativo di 104 millimetri caduti nei primi mesi dell’anno e temperature autunnali fino a 10 gradi sopra la media stagionale. Un deficit idrico «imponente», lo definisce il presidente di Confagricoltura Remo Parenti che poi aggiunge: «l’emergenza qui non è passata. Anzi, siamo lontani dall’esser fuori dalla crisi».

Mentre gli agricoltori sono stati costretti a ricorrere all’irrigazione artificiale per sostenere la produzione delle colture autunnali (soprattutto brassicacee e finocchi) e si aspettano per oggi le prime precipitazioni «che ci auguriamo non siano un caso isolato», Parenti torna a sollevare la richiesta della costruzione nel più breve tempo possibile di bacini di raccolta artificiali per le acque piovane; «non possiamo permetterci di perdere questa risorsa. Per poche che siano possono dare un grande contributo all’agricoltura».

Spiega infatti come nel 2022 le precipitazioni nella Tuscia siano state meno delle metà rispetto all’anno precedente «un catastrofe che ha messo a repentaglio i raccolti e che dobbiamo in qualche modo arginare». Davanti alla scarsità di piogge e al rischio denunciato anche dal presidente di Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni e miglioramenti fondiari) Francesco Vincenzi di arrivare in primavera con delle falde acquifere sottodimensionate e bacini idrici in forte stress (il fiume Marta registra una diminuzione della sua portata media del 20% dopo aver toccato il picco in luglio con -60%), l’unica arma è quella di un rinnovato approccio al problema: maggiore tutela della risorsa davanti ad un clima impazzito.

Risorsa che, spiega il presidente del consorzio di bonifica del litorale Nord Niccolò Sacchetti per ora è garantita: «sebbene non abbondanti le piogge settembrine hanno alleggerito la pressione.

Gli approvvigionamenti non subiranno alcun tipo di interruzioni, ma la pioggia deve tornare a cadere». Un’ipotetica apertura dei canali del consorzio di bonifica anche durante il trimestre novembre, dicembre e gennaio, comporta una serie di problemi «se la macchina continua a funzionare a pieno regime gli interventi di manutenzione ordinaria come di quella straordinaria sono compromessi – spiega Sacchetti - ci sono poi da considerare i costi della spesa energetica: indice in questo momento non affatto trascurabile».

Se da una parte Sacchetti guarda con ottimismo al futuro  «grazie a una gestione più oculata della risorsa siamo stati in grado di superare l’agosto più feroce di sempre senza troppi scossoni per gli agricoltori», dall’altra non nega preoccupazione per un’eventuale protrarsi della scarsità di pioggia: «Se nei prossimi mesi la situazione dovesse rimanere questa, potrebbero esserci conseguenze già dalla prossima primavera».

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