Crisi idrica e acquedotto colabrodo: in Sabina intere aree senza acqua dal pomeriggio alla mattina successiva

Crisi idrica e acquedotto colabrodo: in Sabina intere aree senza acqua dal pomeriggio alla mattina successiva
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Martedì 12 Luglio 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 18:41

RIETI - L’estate, dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, nel comune di Forano, e specie nella frazione di Gavignano, è sempre stata problematica. Quest’anno però la situazione è ulteriormente peggiorata. Da giorni i cittadini stanno denunciando a colpi di segnalazioni ai numeri di Acqua pubblica sabina (Aps) e sui social la carenza d’acqua, non solo nelle ore serali e notturne, ma già a partire dal primo pomeriggio. Sul gruppo Facebook “Forano e Gavignano” dove i residenti si scambiano opinioni e segnalano problematiche relative al territorio, dal 7 luglio si susseguono post di denuncia firmati dagli abitanti di Gavignano che raccontano di una situazione di grave disagio. 

La situazione. «È da giovedì 7 luglio che a Gavignano Sabino – spiegano alcuni cittadini – c’è l’acqua solo la mattina e senza pressione.

Sistematicamente il pomeriggio, a partire dalle 14.30 il flusso inizia a diminuire fino a sparire, per ricomparire il giorno dopo alle ore 8. Abbiamo bambini piccoli a casa, ci sono persone che devono uscire per andare a lavorare prima delle 6 del mattino, fanno quaranta gradi, cosa dobbiamo fare? Tra l’altro abbiamo inviato decine di segnalazioni al call center, dal quale ci viene assicurata la chiamata ai tecnici, ma di fatto nulla cambia. Capiamo il momento di grande siccità, siamo disposti anche a sopportare le chiusure programmate notturne, ma restare senza acqua dalle 14 alle 8 del giorno dopo non è fattibile». 

A fronte delle numerose lamentele cittadine, il vicesindaco di Forano Gian Luca Farina ha comunicato che «abbiamo protocollato questa mattina (ieri, ndr) una nota indirizzata ad Aps dove abbiamo riepilogato in maniera dettagliata tutte le situazioni critiche, chiedendo una risposta celere almeno per le urgenze riportate. Inoltre abbiamo chiesto al nostro concittadino Paolo Quercioli, vicepresidente di Aps, di monitorare e verificare la situazione del nostro comune». 

La posizione dell'azienda. Contestualmente, raggiunto al telefono da Il Messaggero, il presidente di Acqua pubblica sabina, Maurizio Turina ha assicurato che l’azienda è al lavoro per risolvere i disservizi. 

«A causa delle condizioni in cui gli acquedotti (ridotti a colabrodo) ci sono stati consegnati dai Comuni servono continui lavori di manutenzione, che non è più ordinaria, ma straordinaria al fine di ridurre le copiose perdite che inibiscono un flusso regolare - esordisce il presidente Turina -. Quindi, da un lato i lavori sono continui, dall’altro, in questo periodo le utenze aumentano e gli assorbimenti sono più alti. L’unica possibilità è sincronizzare i consumi con la portata idrica e per farlo occorre programmare le chiusure dalle ore 23 alle ore 6 per consentire ai serbatoi di riempirsi e garantire il servizio durante il giorno. C’è da portare pazienza. Stiamo lavorando per risolvere i problemi, in più siamo in una situazione di crisi idrica nazionale e la Regione ha chiesto lo stato di calamità. A Rieti riusciamo ancora a compensare e non ci sono autobotti che girano, come succede in altre zone d’Italia, proprio grazie alle chiusure. La rete nel Reatino conta il 65 per cento di perdite, perché negli ultimi 20 anni i Comuni non hanno svolto correttamente la manutenzione ordinaria. Ora attraverso i fondi del Pnrr cercheremo di portare queste perdite al 40 per cento, come la media nazionale, ma siamo attivi da cinque anni e purtroppo per raggiungere questo obiettivo serve tempo». 

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