Fondi e più attenzione per sostenere le imprese agricole in difficoltà e tutelare i lavoratori. La richiesta di uno sforzo ulteriore a Regione Lazio e Mipaaf (ministero Politiche a e forestali) arriva dal presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici.
«Siamo in ginocchio, la stagione metereologica non ha risparmiato un solo settore– spiega Pacifici – La crisi profonda, e con pochi precedenti negli anni, della nocciola è la punta dell’iceberg. Gelo e siccità hanno riportato la produzione del territorio indietro di anni».
A preoccupare non solo la scarsità del raccolto ma il pesante impatto sociale che si profila all’orizzonte: «Il giro di affari che annualmente ruota intorno alla raccolta delle nocciole è di 120 milioni di euro -continua Pacifici -. Gli effetti sull’occupazione che un crollo dell’80% è in grado di generare sono intuibili».
A patire, ed a chiedere aiuto, non sono solo gli agricoltori; anche il comparto zootecnico, settore nel quale la Tuscia gioca un ruolo di primo piano (terza provincia italiana per allevamenti ovini), è stato duramente colpito.
«L’assenza di precipitazioni attenuta da qualche sporadico rovescio tra agosto e settembre sta ritardando la produzione di erba e i pascoli ne risentono – aggiunge Pacifici - ed è un danno a cui si aggiunge l’aumento del costo delle materie prime dai cerali, al mais e alla soia base dell’alimentazione degli animali».
Una situazione al limite e dagli effetti ancora indefiniti, legati all’evoluzione della crisi e al meteo. «Quante aziende rischiano di andare in apnea? Il conto non può essere fatto adesso – continua Pacifici - Certo è che potenzialmente sono un gran numero e sostenerle è una priorità: l’agricoltura è la motrice dell’economia provinciale».
Una prima tranche di sostegni dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.
«Si tratta di fondi la cui entità non è ancora chiara – aggiunge Pacifici - e che andranno ripartiti tra le aziende: utili ma non sufficienti a coprire le spese che restano, per lo più, in capo alle imprese». Aziende per la quali diventa quindi fondamentale agire in anticipo. Spiega Pacifici: «I cambiamenti climatici sono evidenti. Gli eventi estremi stanno diventando la normalità. La strada che Coldiretti sta portando avanti è quella dell’autotutela: orientare cioè gli imprenditori ad un piano assicurativo che metta al riparo da stagioni del genere».