Un tuffo nella storia di tremila anni fa, successo per le visite al Gran Carro di Bolsena

Un tuffo nella storia di tremila anni fa, successo per le visite al Gran Carro di Bolsena
di Simone Lupino
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Giovedì 20 Luglio 2023, 05:20

Un tuffo nell’Età del Ferro. Stanno riscuotendo un grandissimo successo le aperture straordinarie del sito sommerso del Gran Carro di Bolsena, organizzate dalla Soprintendenza dell’Etruria meridionale. Sia sott’acqua che in snorkeling: una formula originale che permette di fruire dell’immenso patrimonio archeologico che vanta la Tuscia nonostante il caldo infernale di questi giorni.

Già due le uscite sul lago, di giorno e di notte.

La prima si è svolta la mattina del 9 luglio con “numerosi partecipanti”. Dopo una conferenza illustrativa del complesso archeologico da parte della dottoressa Barbara Barbaro gli appassionati sono stati accompagnati per un bagno tra i resti della palafitta dove attualmente sono in corso le ricerche da parte della Soprintendenza assieme ai restauratori subacquei della Csr Restauro Beni Culturali. “Nonostante la profondità di 3,5 metri i visitatori in snorkeling hanno potuto comunque notare i pali disposti sul fondale e alcuni dei vasi meglio conservati – spiegano dalle Belle Arti -. Numerosi anche i subacquei che hanno potuto ammirare i resti dell’abitato sommerso direttamente sulla antica superficie. I visitatori sono stati quindi accompagnati sull’aiola e in particolare a vedere i vasi ancora conservati sul posto a una profondità di circa due metri”.

Entusiasmo è stato dimostrato per una visita fuori dal comune, in una calda giornata di luglio direttamente a contatto con la protostoria, grazie alla assistenza dei sub afferenti al Servizio di Archeologia Subacquea e ai subacquei esperti del Centro Ricerche Archeologia Subacquea. Tra i visitatori anche i subacquei del Centro Studi Marittimi e della Asd BlueAction.

Il 16 luglio, invece, più di 50 persone hanno partecipato alla visita guidata notturna nell’insediamento. Un viaggio suggestivo tra i pali e le ceramiche di 3000 anni fa illuminate dalle torce subacquee. Durante la visita l’assistenza in acqua è stata garantita grazie al supporto del nucleo sommozzatori della Guardia di Finanza di Civitavecchia che ha scortato il numeroso gruppo di nuotatori muniti di maschere e pinne sugli antichi resti all’imbrunire. Per il gruppo di apneisti in superficie lo spettacolo è stato garantito dagli organizzatori illuminando le evidenze archeologiche direttamente dal fondale. “Particolarmente suggestivi – dicono sempre dalla Soprintendenza - i pali delle strutture lignee ancora conservati sul fondo illuminati tra le acque limpide del lago. Un vero tuffo in un tempo che si è fermato per restituirci scorci di vita della prima età del Ferro”.

Obiettivo della Soprintendenza, in un approccio multidisciplinare, “è creare un percorso subacqueo fruibile da un pubblico più ampio possibile tramite la partecipazione attiva delle comunità per la condivisione di un patrimonio unico”. Dalle Belle arti ringrazino tutti visitatori, i “vicini di casa” di Montefiascone, i subacquei del Bolsena Divers, Vittorio Gradoli di Assopaguro, il Gruppo Archeologico Velzna, Giorgio Costantino della Squadra fluviale Tevere della questura di Roma, il professor Vincent Jolivet e i suoi allievi in trasferta da Norchia.
L’ultima visita della stagione è prevista il 23 luglio dalle 9 alle 13. Il sito è raggiungibile dal km 107,2 della via Cassia lungo la strada sterrata che porta sulla riva del lago di Bolsena. La Soprintendenza raccomanda a tutti i partecipanti di munirsi di maschera, pinne, o attrezzatura da sub propria. Per informazioni: barbara.barbaro@cultura.gov.it

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