Palazzina esplosa: tutti dimessi i minorenni feriti, ancora grave una donna

Palazzina esplosa: tutti dimessi i minorenni feriti, ancora grave una donna
di Federica Lupino
3 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Novembre 2023, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 19:35

“I bambini sono stati tutti dimessi. Qualcuno aveva riportato un trauma da schiacciamento ma fortunatamente nulla di grave. Li abbiamo già ricollocati, cercando di non allontanarli troppo così da agevolare il loro ritorno a scuola”. All’indomani dell’incidente nel centro di prima accoglienza di San Lorenzo Nuovo, Giulio Cuore, l’amministratore delegato della Ospita srl che gestisce la struttura, racconta come si stanno organizzando per dare un’immediata nuova sistemazione ai 31 richiedenti asilo (24 adulti e 7 minori) che si trovavano nei tre appartamenti al momento della deflagrazione di venerdì notte. Ma non c’è solo l’aspetto “materiale” della ricollocazione.

Il punto sui feriti, innanzitutto: “A ieri sera (sabato per chi legge, ndc) – spiega Cuore – in terapia intensiva risultavano due persone: una donna, la più grave, e un ragazzo che non è in pericolo di vita ma è stato sedato per i forti dolori da ustioni. I ricoverati in totale restano una decina ma, a parte questi due casi, si tratta di pazienti in osservazione mantenuti in ospedale per essere monitorati, avendo riportato delle ustioni”. Tutti gli altri, come detto, hanno lasciato i diversi pronto soccorso in cui erano stati trasportati dai soccorritori accorsi sul posto della deflagrazione.

“Tutti vengono sistemati non appena usciti dagli ospedali. I nostri operatori – continua l’amministratore delegato della Ospita – sono in costante contatto con i sanitari per seguire gli sviluppi ed essere pronti”.

La società gestisce un’altra struttura sempre a San Lorenzo Nuovo, di dimensioni ridotte, e un centro di più grandi dimensioni nella vicina Grotte di Castro: “Stiamo lavorando perché le famiglie dimesse vengano riposizionate nel rispetto delle condizioni di autonomia di cui godevano prima dell’incidente”, aggiunge Cuore. Nel capannone esploso, infatti, i 31 ospiti vivevano in tre appartamenti dotati di cucina per consentire loro di prepararsi i pasti, considerando la prevalenza di famiglie o donne con figli al seguito.

Capitolo a sé il supporto psicologico: “Nei nuovi capitolati di gare, non è più previsto. Ma la nostra filosofia è quella di mantenere tre condizioni che riteniamo fondamentali per l’integrazione: lo psicologo, appunto, per aiutare quanti riportano traumi per il viaggio o fuggono da scenari di guerra; l’insegnante di italiano e l’assistenza legale per districarsi nella burocrazia. Pertanto – dichiara Cuore – finché ci sarà possibile forniremo un supporto psicologico, nella speranza che si attivi anche la sanità pubblica”. I migranti presenti nel centro di San Lorenzo nuovo provengono spesso da Paesi in conflitto: Ucraina, Costa d’Avorio. Camerun, Pakistan, Bangladesh, Guinea, Tunisia, Mali e Nigeria. Sul fronte delle indagini, infine, la Ospita non è ancora stata ascoltata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA