Sos medici, negli ospedali di Viterbo cardiologi tra i più carenti d'Italia

Sos medici, negli ospedali di Viterbo cardiologi tra i più carenti d'Italia
di Federica Lupino
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Sabato 21 Gennaio 2023, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 21:12

Medici ridotti al lumicino in tutta Italia e la Tuscia non fa eccezione. Anzi, per alcune figure professionali è tra i territori con lo squilibrio più pesante tra numero di dottori e assistiti. Sono i dati emersi dal Report presentato da Cittadinanzattiva, nel corso dell’evento “Bisogni di salute nelle aree interne, tra desertificazione sanitaria e Pnrr”.

L’analisi ha utilizzato dati ufficiali forniti dal ministero della Salute relativi al 2020, riguardo alle seguenti figure sanitarie: pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, cardiologi e farmacisti (questi ultimi tre ospedalieri) per ciascuna provincia italiana.

Ebbene, Viterbo ne esce male in due casi. A fronte di una media nazionale di 4.136 pazienti per ogni ginecologo ospedaliero, a Viterbo si arriva a 9.163 pazienti. È la quarta tra quelle italiane per situazione più complessa: peggio di tutti fa Caltanissetta con 40.565, seguita da Macerata con 18.460, quindi al terzo posto Reggio Calabria 9.992. Analoga situazione non positiva è quella per il numero di pazienti per ogni cardiologo ospedaliero. Anche in questo caso Viterbo ha un rapporto particolarmente alto e si piazza in quinta posizione a livello nazionale tra le province con maggiore carenza di questi medici: maglia nera in questo caso va a Bolzano con 224.706 ; segue Potenza con 105.789; e ancora: Crotone con 72.172, Caltanissetta con 36.941 e Viterbo con 34.137. Dati ben oltre la media nazionale che è pari a 6.741.

Numeri che però vanno contestualizzati. Nella Asl di Viterbo a destare maggiore preoccupazione è il dato relativo ai cardiologi, rispetto ai ginecologi. Il perché è presto detto: questi ultimi professionisti sono concentrati, a livello ospedaliero, tutti su Belcolle, struttura che copre l'intera area centro sud della Tuscia, mentre per il comprensorio del litorale tarquiniese da anni l'ospedale di riferimento è il San Paolo di Civitavecchia, quindi il rapporto pazienti/medico è più basso.

Questo in una logica di aree integrate che, ad esempio, vede la Neurochirurgia di Belcolle come polo di riferimento per la Asl Rm4 (Civitavecchia).

Per quanto riguarda il personale ginecologico, la Asl di Viterbo da anni ha potenziato la sua presenza ramificata sul territorio, principalmente attraverso la rete consultoriale, garantendo una presa in carico il più vicino possibile al luogo di residenza delle donne, anche attraverso strumenti collegati al percorso nascita o all'implementazione dell'interruzione volontaria della gravidanza medica, tra le prime nel Lazio.

Nemmeno il Pnrr potrebbe riuscire a colmare gli squilibri. “I territori che presentano il rapporto più alto persone/personale sanitario non corrispondono – continua il report - con quelli destinatarie del maggior numero di Case e Ospedali di Comunità”. A Viterbo, ad esempio, secondo lo studio sono previste 7 case di comunità e 2 ospedali di comunità. Ecco gli altri dati: nel Lazio, su 4.320 medici di medicina generale. 225 risultano a Viterbo (ma i numeri sono relativi al 2020, nel frattempo la situazione è peggiorata e ora si è scesi sotto le 200 unità). Negli ospedali della Tuscia lavorano poi 16 ginecologi, 8 cardiologi e 10 farmacisti. Inoltre, sono 996 i minori entro i 15 anni per ciascun pediatra e 1.214 figli assistiti in media per medico di famiglia. Un quadro che fa da contorno alla grave carenza di camici bianchi del pronto soccorso che ha costretto la Asl ad affidarsi a una cooperativa per la somministrazione di professionisti a gettone.

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