Scorie nucleari, Sgarbi: «Io sto con la Tuscia»

Scorie nucleari, Sgarbi: «Io sto con la Tuscia»
di Cesare Bonifazi
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Sabato 16 Dicembre 2023, 05:30

«Sulle scorie radioattive io sto dalla parte dei sindaci della Tuscia», il sottosegretario alla Cultura nonché assessore alla Bellezza di Viterbo, Vittorio Sgarbi, non ha dubbi riguardo alla questione che in questi giorni sta infiammando gli animi di amministratori e cittadini della provincia.

È uscito infatti dal ministero dell’Ambiente mercoledì l’aggiornamento della la Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai), che individua le zone dove è possibile realizzare in Italia il deposito nazionale e il parco tecnologico, «al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività». Delle 51 zone selezionate, 21 si trovano nella provincia di Viterbo; le stesse che furono indicate già nel 2012.

«Non è una novità per la Tuscia, quando uscì la prima volta ne parlai con Draghi il quale mi assicurò quella era una minaccia non reale perché occorreva che fosse un tema trattato in modo dirigistico ma con l’approvazione dei territori che si ritrovino a essere indicati come idonei», spiega Sgarbi. E infatti differentemente da due anni fa, il Governo ha previsto la possibilità per i Comuni non segnalati di auto-candidarsi per ospitare il deposito. 

«Questo è esattamente l’obiettivo - continua Sgarbi - basterà infatti che nessuno dei Comuni della Tuscia si candidi per scongiurare il pericolo.

Va considerato infatti che esistono dei paesi e dei Comuni che invece possono avere tutto l’interesse a ricevere i rifiuti: come accadde in passato per il caso di Peccioli in provincia di Pisa che ha deciso di puntare sul tema dei rifiuti. Questo ovviamente perché quelle amministrazioni ritengono che avere scorie o discariche possa portare un vantaggio economico: è una politica che è stata attuata da alcuni Comuni che non sono preoccupati del rischio che gli ambientalisti indicano».

Sul tema della salubrità del deposito il sottosegretario spiega che «la forza degli ambientalisti è particolarmente efficace nel far credere che il pericolo ci sia, nessun paese del Viterbese sarà favorevole. Sulla questione: l’amministrazione corre un rischio non certo, ma diventa un paese ricco. Mi allineo ovviamente con i sindaci della Tuscia ma non trovo riprovevole che qualcuno si candidi a ospitare le scorie radioattive»

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