C'è don Orfeo, a 89 anni, che fa vivere la Crocetta: «La mia vita è tutta casa e chiesa»

C'è don Orfeo, a 89 anni, che fa vivere la Crocetta: «La mia vita è tutta casa e chiesa»
di Carlo Maria Ponzi
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 15:11

Ha compiuto 89 anni venerdì scorso. E i suoi famigliari (i figli e i nipoti) gli hanno regalato una festa a sorpresa che gli ha inumidito gli occhi. «No, non me lo aspettavo. Hanno portato tutto loro: porchetta, insalata e anche il dolce. E così per una volta ho evitato di cucinare».

Orfeo Proietti è il poliedrico genius loci (sagrestano-custode-ortolano-tuttofare) di una della chiese più antiche del capoluogo: Santa Maria del Poggio ovvero della Crocetta. «Legga qui dice Orfeo indicando l'epigrafe che campeggia sulla facciata la storia. Una pergamena con un atto di compravendita risalente al 1076 testimonia le sue origini antichissime. Qui trovò la prima sepoltura il corpo di Santa Rosa, trasferito successivamente nel santuario oggi a lei dedicato. La denominazione fu cambiata in Crocetta nel corso del XVII secolo, quando venne annessa tra le proprietà dei religiosi Crociferi ministri degli Infermi (i Padri Camilliani)».

L'appuntamento per incontrare Orfeo è per le 9. «Sì, venga a quell'ora, che poi ho da fare». Il portone della chiesa è aperto ed ecco la prima sorpresa: Orfeo è intento a lustrare con uno straccio bagnato il pavimento dell'abside. «Può entrare - scandisce - termino dopo, in tempo per la messa pomeridiana». Seconda sorpresa: oltrepassata la sagrestia («In questo armadio ho già preparato il piviale verde per il celebrante della liturgia odierna») si apre un esiguo spazio, dove Orfeo si trasforma in ortolano. In una aiuola prorompono i broccoli romaneschi; più in là, lattuga e altre insalate.

«Ora - spiega - alla fine di febbraio, lo sistemo, preparo il terreno e pianto pomodori, zucchine, fagiolini; no, le melanzane no, ci ho provato, ma il punto non è assolato a sufficienza».

La vita di Orfeo è stata scandita da vari lavori. «Negli anni Cinquanta ricorda ero occupato alla fabbrica di mattonelle Sama, che si aggiudicò una importante commessa per gli impianti sportivi delle Olimpiadi di Roma del 1960. Quindi, dal 1967 al 1998 (anno del pensionamento) in un magazzino di prodotti per l'edilizia».

Poi il volontariato alla Crocetta, più che fiero di darsi da fare da mattina a sera «per tenere tutto assestato», anche gli ambiti (oltre 1.000 mq) che fanno parte dell'intero complesso, già convento dei Padri Camilliani. «La mia giornata sottolinea è presto detta. La mattina mi divido tra la chiesa (va tenuta sempre pulita e in ordine) e, quando è stagione, l'orto. Poi preparo il pranzo. Quindi faccio una passeggiata, tra piazza del Teatro e via Marconi; ma qualche volta arrivo anche a piazza delle Rocca e alla stazione di Porta Fiorentina. Il sabato e la domenica, giorno di Messa, predispongo l'altare, con le ampolle dell'acqua e del vino per la celebrazione dell'Eucarestia, il messale, i fiori».

«Come vede - afferma indicando l'appartamento dove risiede, proprio sovrastante l'orto - la mia vita è tutta casa e chiesa. E finché ce la farò, continuerò a occuparmi della Crocetta, la chiesa di Santa Rosa».

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