«Rinnoviamo l’invito al prefetto Antonio Cananà, al questore Giancarlo Sant’Elia e alla sindaca Chiara Frontini: vogliamo chiarirci e chiudere questa vicenda». Entra in campo la diplomazia. Il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini sotterra l’ascia di guerra e tende la mano. Dopo le bordate del capofacchino Sandro Rossi sul piano sicurezza, dopo la replica risentita della sindaca, dopo i post del consigliere di maggioranza Eros Marinetti. Che prima ha auspicato la chiusura per sempre della lobby del Sodalizio, poi ha chiesto scusa. In entrambi i casi, cancellando poi tutto dalla propria pagina Facebook.
Presidente Mecarini, partiamo dall’ultima vicenda: come reagisce ai post del consigliere Marinetti?
«Non commento, ha fatto tutto da solo».
Dopo lo sfogo di Rossi all’Unione, con il prefetto e il questore c’è stata la possibilità di chiarirvi?
«Non ancora, adesso stiamo lavorando sulle cene in piazza, che partono domani».
Pensate di confrontarvi e spiegargli le vostre ragioni?
«Se ci sarà modo lo faremo, li abbiamo già invitati alle cene».
Quindi questo è un segno di distensione?
«Lo avevamo fatto da tempo, ma sono comunque sempre graditi ospiti».
Con la sindaca invece vi siete spiegati durante la sfilata del 3 o dopo?
«Ancora no, anche con lei però ci vedremo alle cene e cercheremo di ricucire».
Quindi c’è l’intenzione di chiudere questa vicenda?
«Assolutamente sì.
Si poteva risolvere diversamente rispetto alla scelta di esporre i problemi al teatro?
«Bisogna rivedere alcune cose il prossimo anno, quando si faranno le riunioni tecniche. Magari potremmo parlarci tutti un po’ più a fondo».
Voi eravate presenti alle riunioni del comitato ordine e sicurezza pubblico in Prefettura?
«Sì ma noi parliamo solo degli aspetti che riguardano il Trasporto, delle cose che facciamo noi. Bisogna metterci con calma intorno a un tavolo e riprendere il dialogo con serenità in vista del Trasporto dell’anno prossimo».
Il Sodalizio dei Facchini ha intenzione di rinnovare l’invito a prefetto, questore e sindaca, alla luce di quanto accaduto al teatro dell’Unione?
«Certamente, vogliamo chiarirci e chiudere questa vicenda».