Salvatore Bramucci, “strozzatI” anche i suoceri: li aveva costretti a cedergli la casa

Salvatore Bramucci
di Maria Letizia Riganelli
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Sabato 30 Settembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 18:36

Salvatore Bramucci aveva “strozzato” anche i suoceri costringendoli a cedergli la casa. A raccontare i retroscena dell’omicidio del 57enne pluripregiudicato di Soriano nel Cimino è direttamente uno dei killer, che messo alle strette dalla procura avrebbe vuotato il sacco. Toni Bacci, assoldato dalle sorelle Bacchio, durante la detenzione nel carcere Mammagialla ha inviato una memoria per chiarire la situazione.

«Elisabetta nutriva nei confronti del marito un forte sentimento di rabbia - si legge nella memoria - che veniva alimentato dal perdurante assoggettamento psicologico della donna.

Non solo il marito la pestava quotidianamente, tanto che i figli non ritenevano di lasciarla sola. Bramucci aveva strozzato anche i genitori della moglie, cui aveva prestato dei soldi in forza di un patto che li aveva obbligati a cedergli la proprietà della casa. Era considerato un despota a cui nulla poteva venire contestato».

I genitori delle sorelle Bacchio, che vivevano a pochi passi dalla casa della vittima, sapendo perfettamente chi fosse il genero e cosa accadeva dentro quella cosa più di una volta si sono rivolti ai carabinieri cercando aiuto per Elisabetta. Ma la figlia, forse per paura di ritorsioni o di perdere la sicurezza economica, non ha mai sporto denuncia formale. Si sarebbe limitata a parlare con i carabinieri fuori dalla caserma, in luoghi appartati. Ma non avrebbe mai fornito informazioni specifiche sulle attività illecite del marito. «Mia figlia - ha spiegato la madre agli investigatori - viveva nel terrore, per questi a dicembre del 2021 ci siamo rivolti ai carabinieri».

Salvatore Bramucci era noto per i suoi giri da usuraio, diversi i procedimenti in cui è stato condannato. Non a caso il 7 agosto del 2022 quando è stato freddato con 6 colpi di pistola stava ancora scontando ai domiciliari una condanna per estorsione. La moglie con cui i rapporti erano tesi da tempo avrebbe architettato un modo, insieme alla sorella per farlo fuori una volta per tutte. «E’ da ritenere - spiega il gip Rita Cialoni nell’ordinanza - che la grave crisi coniugale della coppia si inserisca nell’ambito in cui matura il proposito omicidiario, alla quale si affianca un movente di carattere economico, atteso che la vittima ricavava consistenti profitti illeciti, che era solito occultare all’interno delle mura domestiche».

Elisabetta da tempo era sul punto di scoppiare, sono molteplici i messaggi disperati che invia alla sorella complice Sabrina. «Io mollo, non ce la faccio più. Mi dispiace io ce l’ho messa tutta, non c’ho più le forze per andare avanti. Non vale manco la pena vivere sta vita». Sabrina però la esorta ad andare avanti. E nell’esortazione inizia a pianificare l’omicidio. Una pianificazione di cui, gli inquirenti ne sono certi, la sorella Elisabetta era perfettamente a conoscenza.

«L’indagata, pianificando e partecipando a tutte le fasi organizzative della efferata azione delittuosa - conclude il gip -, ha evidenziato assoluta spregiudicatezza e un rilevante spessore criminale». La donna nonostante giovedì non abbia risposto alle domande dell’interrogatorio di garanzia sarebbe pronta a fornire la sua versione e a smontare tutto il castello accusatorio.

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