Omicidio Bramucci, sarà un maxi processo per il gruppo di fuoco e le mandanti

Omicidio Bramucci
di Maria Letizia Riganelli
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Martedì 30 Gennaio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:48

Omicidio Bramucci, processo con rito immediato anche per gli ultimi due arrestati. Dan Pomirleanu e Alessio Pizzuti presto entreranno nel procedimento, trasformandolo di fatto in un maxiprocesso, dove sono già imputati per omicidio le due mandanti e i due killer. Ovvero la moglie e la cognata di Salvatore Bramucci, rispettivamente Elisabetta e Sabrina Bacchio, e Tony Bacci e Lucio La Pietra. Il gruppo di fuoco si riunirà davanti alla Corte d’Assise già alla prossima udienza. A comunicarlo è stato ieri mattina il sostituto procuratore Massimiliano Siddi durante l’udienza.

Pmirleanu e Pizzuti sono gli ultimi due arrestati dell’indagine per la morte del 57enne di Soriano nel Cimino. 
Il 7 agosto 2022 Salvatore Bramucci, noto pregiudicato locale, viene freddato con 6 colpi di pistola mentre è alla guida della sua autovettura in località Acquafredda-Basso della Campana. Dopo appena un mese dal delitto, la Procura e i carabinieri del Nucleo investigativo individuano i killer, Tony Bacci e Lucio La Pietra in carcere e attesa di giudizio davanti alla Corte d’Assise. Poco dopo tocca alla cognata della vittima Sabrina Bacchio che viene arrestata con l’accusa di essere la pianificatrice dell’azione. Appena tre mesi a cadere è stata la moglie di Bramucci Elisabetta Bacchio ritenuta l’ideatrice dell’assassinio. All’appello mancavano solo Costantin Dan Pomirleanu e Alessio Pizzuti. Il primo, compagno di Sabrina Bacchio, avrebbe preso parte alla pianificazione dell’omicidio e sarebbe stato anche il “postino”, colui che avrebbe consegnato i soldi ai killer dopo aver portato a termine il lavoro.

Soldi che i killer sognavano da tempo e che avrebbero voluto nascondere investendoli nel “mattone”. Ieri durante l’udienza la Corte ha anche affidato l’incarico a un trascrittore, che dovrà mettere nero su bianco tutte le intercettazione tra gli imputati. Le stesse che hanno permesso agli inquirenti di ricostruire la dinamica dell’omicidio e scoprire le mandanti. 

Moltissime le conversazioni captate dagli investigatori, anche dopo che i killer La Pietra e Bacci erano stati già arrestati. «Le sorelle - disse proprio Bacci durante un colloquio in carcere - mi devono pagare. Mi devono dare ancora 3 - 4 piotte per stare zitto. E quella che sta “a palle all’aria” mi deve far ridere tanto. Sennò ti faccio vedere io come vengono con me le sorelle. Così guarda una di qua e una di là». Quasi profetico, visto che le due sorelle ancora non erano state arrestate e vivevano liberamente una a Guidonia e una a Soriano nel Cimino. O ancora: «Ele - scrive la sorella - tutto ok, ma la “visita” costicchia. Il professore vuole 30». Il professore, secondo gli inquirenti è proprio Bacci, e 30 sta per 30mila euro ovvero il costo per “l’operazione”. Elisabetta Bacchio replica alla sorella: «Spero di risolvere senza operarmi, se dio vuole». Si torna in aula il 15 aprile.

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