Rischio sanitario, rimborsi ai pazienti di quasi 20milioni in 5 anni. Cresce la pressione sui pronto soccorso: 75mila accessi nel 2023

Rischio sanitario, rimborsi ai pazienti di quasi 20milioni in 5 anni. Cresce la pressione sui pronto soccorso: 75mila accessi nel 2023
di Federica Lupino
3 Minuti di Lettura
Sabato 6 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 17:38

Infezioni ospedaliere correlate all’assistenza ma anche resistenza agli antimicrobici, come gli antibiotici. Sono tra le cause principali di una spesa che sfiora i 20milioni di euro. A tanto ammontano i risarcimenti erogati dalla Asl di Viterbo nel quinquennio che va dal 2019 al 2023. A livello di sinistri, nel periodo in esame ne sono stati aperti 291, di cui solo 94 liquidati. A rivelarlo sono i dati contenuti nel “Piano annuale per la gestione del rischio sanitario (Pars)” appena approvato dall’azienda.

Entrando nello specifico dei singoli anni, nel 2019 sono stati aperti 41 sinistri, solo 8 liquidati per oltre 6 milioni di euro di rimborsi. Nel 2020, anno dello scoppio della pandemia da Covid, sono aumentati i numeri degli “incidenti”: aperti 67 e risarciti 16 per un costo però decisamente inferiore, ovvero 630mila euro. Nel 2021 66 i sinistri avviati, di cui quasi la metà, cioè 31, liquidati con quasi 5,5 milioni di euro erogati dalla Asl tramite le assicurazioni a risarcimento dei pazienti. Quindi nel 2022 si è scesi rispettivamente a 54 e 21, per un costo di 4,7 milioni di euro. Spesa più contenuta nel 2023: 2milioni di euro per i 18 pazienti risarciti a fronte di 63 denunce.

Ma qual è lo scopo del Pars? È “favorire una visione unitaria del rischio sanitario”, ma anche “sottolineare la corrispondenza dei temi inerenti la qualità e la sicurezza delle cure con i cogenti requisiti di autorizzazione e accreditamento; armonizzare la gestione del rischio infettivo con gli obiettivi e le attività del Piano regionale della prevenzione (Prp) e del Piano nazionale per il contrasto all’antimicrobico resistenza (Pncar)”, come rivela la ASl. Tra gli obiettivi c’è anche quello di “allineare le attività con gli adempimenti previsti dal Piano di intervento regionale sull’igiene delle mani”, tramite il progetto “Tutto nelle tue mani”.

L’approvazione del piano è anche l’occasione per l'azienda sanitaria di fotografare la distribuzione dei posti letto a livello territoriale e la mole colossale di pazienti gestiti.

Distribuzione ‘fluttuante’, quella dei letti, perché “nel 2023, a causa dell’andamento epidemiologico locale in merito alla infezione da SarsCov2 e a causa delle problematiche legate al sovraffollamento in pronto soccorso, sono stati più volte rimodulati i reparti, con creazione di ‘bolle Covi’ all’interno dei reparti o di vere e proprie ‘holding aree’ sia per i pazienti positivi al test sia per quelli no- Covid, con interessamenti di tutti i presidi ospedalieri”.

A livello numerico, il totale dei posti ordinari nella Tuscia al 31 dicembre 2023 è di 462 tra i quattro presidi ospedalieri presenti, cui si aggiungono i 53 posti diurni polispecialistici per un bacino di popolazione pari a 308.158. Colossale il numero di accessi ai pronto soccorso che nel 2023 ha raggiunto quota 75.392. Elevati anche i dati dei ricoveri: 16.982 quelli ordinari e 4.929 i diurni. A fare la parte del leone, come scontato, l’ospedale di Belcolle nel capoluogo con 358 posti letto ordinari, 35 diurni polispecialistici, 40.182 accessi al pronto soccorso (oltre la metà del totale), 12.847 ricoveri ordinari 2 2,957 diurni e 923 parti. Segue l’Andosilla di Civita Castellana con 45 posti ordinari e 4 diurni specialistici, 1.400 ricoveri ordinari e 779 diurni, 15.616 accessi al pronto soccorso. Quindi l’ospedale di Tarquinia che ha 41 posti ordinari e 4 diurni, ha gestito 2.069 ricoveri ordinari e 765 diurni e 13.632 accessi al pronto soccorso. Infine, c’è il presidio di Acquapendente con 18 posti ordinari, 10 diurni, 666 ricoveri ordinari e 428 diurni, nonché 5.962 accessi al pronto soccorso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA